LENTINI – INTERVISTATO ALESSANDRO SUDANO

Alessandro Sudano è un cittadino lentinese da tempo impegnato a dare un contributo alle tematiche politiche e sociali di Lentini. Noi, lo troviamo spesso presente sul social network di facebook da dove lancia sollecitazioni ai cittadini ed ai politici locali e non solo. In esclusiva, Informa Sicilia lo intervista sull’attuale momento che sta attraversando la città.

D. Secondo Lei cosa sta succedendo a Lentini?

R. La città è veramente allo sfascio, da ogni punto di vista, il dibattito politico è semplicemente inesistente, l’amministrazione comunale è latitante su, praticamente, tutte le tematiche, se si eccettua qualche timidissimo tentativo di cominciare ad animare con attività culturali alcuni quartieri, ma solo nel periodo di settembre.

D. Cosa si dovrebbe fare per uscire da quest’impasse?

R. I problemi di Lentini dipendono egualmente da una classe politica pessima e da un apparato burocratico che, specie a livello apicale, dimostra tutti i giorni le sue mancanze: cambiare gli amministratori senza cambiare anche il funzionamento degli uffici comunali non risolverebbe granchè.

D. Mancano oltre tre anni alle amministrative ma già si parla di incontri per stabilire alleanze politiche e candidature a sindaco, che ne pensa?

R. Penso che sia sbagliato il metodo che si sta seguendo, perché si sta partendo dalle ambizioni personali di qualcuno per costruire attorno ad esso un consenso, quando la cosa da fare ora sarebbe piuttosto quella di individuare le due- tre problematiche dirimenti della città per aggredirle in modo nuovo. Nuovo significa dire una volta per tutte che il recupero e la valorizzazione del centro storico devono essere il primo punto assoluto dell’agenda politico-amministrativa,e che quindi non vanno assolutamente ampliate oltre la Ragusana le zone edificabili, visto che il partito della speculazione e del cemento è sempre in agguato; che bisogna dire a voce alta e forte che a Lentini esiste la mafia e quindi va alzata la vigilanza anche su sue eventuali infiltrazioni nella politica; nuovo significa attuale serie politiche di prevenzione del disagio giovanile e anche intervenire sui temi della viabilità in modo  coraggioso, scoraggiando l’uso dei mezzi privati; e ancora: sviluppo economico eco-sostenibile, riconversione delle produzioni agricole, difesa assoluta dei beni comuni, del territorio e della salute dei cittadini. Un programma quindi veramente innovativo e alternativo, che dovrebbe poi essere realizzato da una nuova leva di amministratori del tutto estranei per logiche e storia personale da quelli attuali.

D. Alle scorse amministrative Lei è stato candidato indipendente nella lista di Sinistra, ecologia e libertà, si pente di quella scelta?

R. In quel momento era una scelta senza alternative, e quindi non mi pento di averla fatta, ma successivamente ho capito che anche quel partito, con tutto il rispetto per gli amici che ancora ci militano, non era adeguato a dare una scossa salutare alla politica lentinese, legato troppo com’era ed è tuttora a logiche tradizionali che non mi appartengono.

D. Le elezioni saranno, se nulla accade nel frattempo, fra tre anni, e nel frattempo?

R. Credo che la situazione sia giunta ad un punto di non ritorno, nel senso che la classe politica lentinese tutta, di maggioranza e di opposizione, debba rendersi conto che questa legislatura è stata fin qui fallimentare e che la cosa migliore per la città sarebbe a questo punto quella di tornare alle urne per ridare la parola ai lentinesi.

Giuseppe Parisi