"PORCELLUM" DICHIARATO INCOSTITUZIONALE DALLA CONSULTA

PERIODICO “INFORMA SICILIA”  EDITORIALE  DICEMBRE 2013 di Giuseppe Parisi 

Babbo Natale, stasera ci ha anticipato la mezzanotte del 24 sera  e portato a casa di tutti gli Italiani un regalo. Sapete quale?

La restituzione a pieno titolo della sovranità popolare. Vi pare poco?

Da otto anni che andiamo a sbandierare la illegittimità di questa legge truffa in questo e altri periodici importanti dell’isola. Abbiamo gridato ai quattro venti e in tutti i pulpiti e salse possibili che il “porcellum” era una legge anticostituzionale e indegna, assolutamente indegna di un popolo civile.

L’abbiamo detto, scritto, discusso in tutti le piazze e salotti e ripetuto centinaia, migliaia di volte e creatoci, sia chiaro, molti nemici “politici” e non perché avevamo il coraggio di dire ciò che pensavamo e pensiamo e di sostenerlo con forza. Finalmente stasera, consentiteci, siamo ben felici di averne avuto conferma.

Avevamo ragione da stravedere, un’organo dello Stato che riteniamo fondamentale, la Corte Costituzionale ha dato ragione a noi e a quanti come noi da anni andiamo a dir questo ovunque.

Una cosa è certa, questo giorno è da ricordare e festeggiare per chi può, perchè la sentenza della Consulta, seppur tardiva e di molto, prossimamente andremo a vedere e capire il perché di tanto tempo trascorso,  scardina dalle fondamenta questo intreccio clientelare-politico-economico  che si era creato con il Porcellum e restituisce la sovranità al Popolo, ovvero il sacrosanto diritto e dovere di ogni cittadino di scegliersi un candidato e un partito che lo rappresenti.

Via inoltre i perniciosi premi di maggioranza parlamentare vergogna putrida e indecorosa in uno Stato di diritto.  La sentenza della Consulta, per noi,  apre a scenari incredibili di legittimità degli atti, di tutti gli atti, che che ne dica la Corte stessa, su tutto quello che è stato fatto dal 2005 a oggi da parte dei nostri illegittimi parlamentari. Ma staremo a vedere cosa ne diranno gli “esperti”. Non è affatto un “quisquillius” ma un vero e proprio terremoto istituzionale dai risvolti a dir poco inquietanti, che, ne siamo sicuri, darà filo da torcere ai giuristi e costituzionalisti. Ne sentiremo parlare insomma e non poco.

Dal 2005 siamo governati da “fuori legge” ci vogliamo rendere conto di questo? Altro che voto di fiducia al governo Letta che lascia il tempo che trova, il primo perché sono tutti seduti, nessuno escluso,  in poltrone dove non ci dovrebbero stare e il secondo perchè è indiscusso e indiscutibile l’imminente ritorno alle urne.

Imminente non significa la prossima primavera o il prossimo anno magari in estate o a fine del 2014, ma dal “secondo” successivo trascorso dalla data di pubblicazione della sentenza della Corte sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.

Siamo convinti che dopo otto anni di illeggitimità c’è da “rifondare” lo stesso Stato, ma questa è un’altra storia. Rimane il quesito, con quale legge elettorale andare al voto ?

Purtroppo e lo diciamo con non poco disappunto personale, con il Mattarellum. Infatti una nuova legge formulata da un parlamento “detronizzato” da questa sentenza sarebbe facilmente impugnabile, dopo le stesse elezioni da parte dei “perdenti” e non solo questo.

Una cosa è certa, di tutti questi Signori della politica di vertice, non ne troviamo uno favorevole al Porcellum, però tutti ne hanno “goduto” gli effetti, a partire da quelli economici. Stanno facendo passerella nei mass-media, a iosa per dire agli italiani che loro si, lo sapevano che il Porcellum toglieva il diritto di scelta ai cittadini e si sono da sempre dichiarati contrari (ndr…sono otto anni che si dichiarano contrari…).

Allora sorge spontanea una domanda e anche una certezza. La domanda è che, se lo sapevano, perchè in tutto questo tempo avuto (8 anni) non l’hanno cambiata questa legge? La certezza è che, “questi qua” ci stanno ancora una volta prendendo per il cuxo, o almeno ci tentano ancora, sta a noi “aderire” o meno a questa “nuova” , si fa per dire, richiesta.

Ad Maiora!

Giuseppe Parisi