HELG CAMPIONE DELLA LEGALITA' ANTIRAKET E PIZZO ARRESTATO PER ESTORSIONE AGGRAVATA

Per il periodico Informa Sicilia di Giuseppe Parisi.IO_1

*** Nel tardo pomeriggio di ieri  una telefonata di un collega ci ha confuso la coscienza :  ”I Carabinieri hanno arrestato Roberto Helg “. Ma no, dai, non ci credo,  sarà una delle tante bufale sparse da qualche “sfaccendato ” dei social network… ma non era così.

Il notissimo personaggio Siciliano in prima linea nella lotta al racket e corruzione, vicepresidente della Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo , presidente di Confcommercio di Palermo era stato arrestato davvero e già, le più note agenzie di stampa stavano divulgando i particolari dell’arresto di Helg  paladino della legalità, insignito della croce di Cavaliere della Repubblica (1976), di Cavaliere Ufficiale della Repubblica (2003) di commendatore al merito della Repubblica Italiana (2012). Incredibile.

Un arresto che già da se la dice lunga sulla sua colpevolezza certa per la flagranza acclamata e ineccepibile costruita e accertata dall’Arma dei Carabinieri che ne ha seguito passo passo tutti i passaggi.

 A Roberto Helg i Carabinieri al momento dell’irruzione e dell’arresto in flagranza hanno trovato 50mila euro in contanti e un assegno in bianco di altri 50mila euro a garanzia di un pagamento per 5 mesi di 10mila euro . Questi gli accordi intrapresi da Heig con un titolare di una pasticceria di Palazzolo, che ha un punto vendita all’aeroporto di Palermo .

Centomila euro per il rinnovo della concessione triennale senza intoppi e a condizioni agevolate.

L’imprenditore però che ha deciso di ribellarsi al pizzo rivelando il tutto all’Arma che a seguito di meticolose e approfondite indagini ha potuto smascherare l’insospettabile e, possiamo dirlo, apparentemente integerrimo Roberto Helg.

Facciamo nostro un pensiero della collega Chiara Marasca pubblicato sul Corriere della Sera edizione Palermo (Corriere del Mezzogiorno):  “Roberto Helg, di recente, aveva approvato insieme alla giunta camerale di Confcommercio il piano triennale di prevenzione della corruzione. L’associazione da lui guidata, inoltre, è stata la prima in Italia ad aprire uno sportello per la legalità, per assistere gli imprenditori che denunciano usura e richieste di pizzo. Proprio la lotta al racket è stato il suo impegno negli ultimi anni: Helg è stato tra coloro i quali con un comunicato stampa nei giorni scorsi aveva espresso solidarietà ad Antonello Montante, il leader di Confindustria in Sicilia e paladino della lotta al pizzo, indagato per frequentazioni mafiose dalla Procura di Caltanissetta. Risale ad alcuni mesi fa, infine, una dura polemica tra Helg e il delegato per la legalità di Confindustria nel capoluogo siciliano, Giuseppe Todaro, che è anche componente di Addiopizzo, il quale aveva sostenuto in un’intervista al Giornale di Sicilia che il 90 per cento dei commercianti palermitani paga il pizzo. Helg aveva contestato quella percentuale e aveva sostenuto: «Mi sento di smentire categoricamente che il 90% dei commercianti del cosiddetto “salotto buono” paghi il pizzo e mi rifiuto di credere che le forze dell’ordine diano a Todaro notizie così riservate».”

A questo punto c’è poco da commentare anche perché restiamo assolutamente sbigottiti e increduli su quanto accaduto che non lascia adito a dubbi sulla colpevolezza del nostro uomo, che ha pure confessato in Procura.  Esprimiamo sdegno e sconforto per questo tristissimo episodio che tocca non poco le coscienze di tutti noi Siciliani, che restiamo davvero sconvolti e perplessi di come un personaggio di tanto prestigio e levatura morale, si sia rilevato essere invece un miserabile estortore.

Lo stesso difensore avvocato Fabio Lanfranca  ha proferito: «Ho deciso di rinunciare al mandato difensivo di Roberto Helg perché lo ritengo incompatibile con il mio ruolo di legale di Confcommercio Palermo e con la scelta di assistere le vittime di estorsione che ho fatto molti anni fa».

Il che, è tutto dire.

Giuseppe  Parisi