UTERO IN AFFITTO ? IN ITALIA SI PUO

Per il periodico Informa Sicilia di Walter Catinello ***      *** WALTER_INTERNET

Così titolava e cantava un noto gruppo musicale Italiano. Che in questa Italia si possa fare di tutto è vero, anzi tristemente vero! Siamo il Paese delle contraddizioni, del progressismo a senso unico, delle riforme monche, ma siamo sempre maestri nel tirare a campare.

Così come siamo maestri nell’ipocrisia ideologica, quella del falso buonismo, dell’autodistruzione  grazie all’accoglienza indiscriminata, perché  badate bene – ce lo chiede l’Europa.

Cosi  come “l’Europa” ci chiede le Unioni Civili .

Già, le unioni civili, che se da un canto possono dare un serio assesto ai diritti delle coppie di uguale sesso,  in modo tale che vengano formalmente riconosciute, perché si possa garantire l’assistenza del partner, affinchè lo stesso possa  accedere all’eredità in caso di morte (facendo i dovuti scongiuri), dall’altro, come da Italico costume,  si tende  a sconfinare, a sfidare le teorie Copernicane, a mettere in discussione persino la stessa legge di gravità, introducendo le adozioni  per le coppie Omosex e persino l’utero in affitto.

E così come accaduto per il Gender,   pur  di addolcire la pillola, per  farla andar giù all’opinione  pubblica e quietare i cattolici, si è deciso di chiamarla  Maternita’ Surrogata , ovvero dare la possibilità alla  donna  di  mettere a  disposizione il proprio utero in cambio di danaro, coniando  di fatto e affiancando  alla già esistente parola Economia,  quella di  Bioeconomia, come titolato da quotidiani  di tiratura nazionale. Bioeconomy? Chissa’ se in borsa la chiameranno  cosi’ e chissà chi si presenterà   al  debutto delle “Azioni Uterine” a Piazza Affari, così come avvenuto  per la Ferrari…..

In questi giorni di dibattiti e proteste parlamentari  e non, ci siamo accorti di silenzi assordanti  a questa proposta  di legge da parte di chi, del femminismo e della battaglia alla violenza sulle donne, così come  del femminicidio e dello sfruttamento delle stesse,  ne ha portato il vessillo. Chissà dove sono i sostenitori delle scarpe rosse… Avranno fatto la stessa fine del Popolo Viola e dei Girotondini?

Ci chiediamo un pò tutti cosa ne pensano le varie femministe, relatrici e  paladine della lotta contro la mercificazione del corpo femminile, coloro che si sono sempre scagliate contro tale mercificazione nella pubblicità, per far carriera in TV, ostentando  tette rifatte e sederini  impeccabili, cosi come denunciato nei loro convegni e corsi di formazione  per le pari opportunità.Dove sono finite quelle che denunciano spesso e volentieri la discriminazione della donna in gravidanza nei luoghi di lavoro, perché vista come un peso per le aziende  e spesso licenziata prima o passata ad altro incarico dopo la maternità?

Quelle che negli anni 70/80 si autodefinirono LE STREGHE e che gridavano nelle loro lotte di piazza L’UTERO E’ MIO  E LO GESTISCO IO!

Sono finite qui  tutte le  argomentazioni tanto care alle femministe sempre in rivoluzione per l’emancipazione della donna?

Che forse grazie a questo disegno di legge  la gravidanza diventerà un lavoro ben retribuito?

Adesso non si sfrutterà più il corpo della donna?

O forse non si può parlare di sfruttamento e mercificazione del corpo femminile, solo perché  si renderà disponibile solo un parte della donna?

Forse avevano ragione coloro che cantavano “ In Italia si puo’ “!