STEFANIA VISCONTI : INTERVISTA DI DAMIANO CONCHIERI

 Di Damiano Conchieri

Credito foto Cesare Colognesi

Ha classe ed eleganza da vendere Stefania Visconti. Attrice e modella ci parla di se in questa lunga intervista… 

Stefania, come stanno procedendo i tuoi ultimi e più recenti lavori?

Sono impegnata in varie situazioni lavorative che vanno dal teatro al cinema, dai cortometraggi alle mostre d’arte. In quest’ultimo periodo però sono concentrata nella realizzazione di uno spot contro le discriminazioni nei confronti delle persone transgender. Un progetto ambizioso al quale tengo molto.

In altre recenti interviste hai dichiarato che ti piacciono in modo particolare i video musicali, come e quanto sono differenti le riprese di un videoclip rispetto ad un prodotto di stampo cinematografico?

Sono stata scelta per numerosi videoclip musicali che mi hanno permesso di fare molta esperienza in questo ambito. Le riprese sono uguali a quelle cinematografiche, la differenza sta nei tempi di realizzazione del lavoro che sono sicuramente molto più rapidi. Generalmente uno o due giorni sono sufficienti per terminare il girato.

Quali sono in genere dei segnali inequivocabili che un attore o attrice sta avendo visibilità, e non si tratta di una sua impressione?

Nel mio caso mi sono resa conto della crescente visibilità nel momento in cui molte persone hanno cominciato a scrivermi sui social e non solo, complimentandosi per i miei lavori e per i risultati raggiunti.

Domanda più sul personale cara Stefania, tu in genere, quando si tratta di soddisfare i tuoi piaceri a livello di gusto, che genere di cucina prediligi?

Io amo mangiare, sono una buona forchetta anche se il mio aspetto fisico potrebbe far pensare il contrario. Mi piace tutto ma se dovessi scegliere sarei indirizzata su un bel piatto di pasta e sulla cucina delle mie zone tra Lazio e Abruzzo.

Se ti capitasse di essere scelta come testimonial, o per girare uno spot, su una catena di ristoranti, accetteresti?

Direi proprio di sì! Associare il lavoro ad uno dei piaceri della vita credo che sia il massimo.

In proposito sempre a questo tema, nei nostri tempi attuali, in un’epopea dove regna sovrano il cibo spazzatura e i fast food, roba che per altro ci trasciniamo dietro dai lontani Anni Ottanta, tu come ti poni nei confronti di ciò, sei consumatrice a favore o contro?

Penso che soprattutto in Italia la maggior parte dei fast food siano stati adattati negli anni alla cultura culinaria italiana e non siano riusciti a mantenere quelle caratteristiche d’importazione. D’altronde non poteva essere altrimenti in un paese come l’Italia famoso in tutto il mondo anche per la cucina e il cibo di qualità. Ovviamente questo è un bene per la salute dei cittadini e per l’identità nazionale.

Credi che certi miti debbano essere sfatati e che stiamo perdendo la nostra identità nel concreto rischio di “americanizzarci” troppo?

Noi italiani siamo un popolo veramente strano! Non riusciamo mai a valorizzare a pieno tutto quello che abbiamo dalla cucina alla cultura, dalla moda all’arte, dalla storia alle bellezze paesaggistiche. L’Italia potrebbe vivere quasi totalmente di turismo ma non ce ne rendiamo ancora conto. Pubblicizzare il “bello” che abbiamo e renderlo una fonte di guadagno credo sia fondamentale. 

So che per il tuo lavoro è importante non di poco l’alimentazione, quindi mi scuso per il giro di parole fatto finora ma, alle corde, voglio chiederti se chi fa questo lavoro debba avere alle spalle un regime alimentare molto rigido o se gli è consentito di tanto in tanto “trasgredire”?

Io fortunatamente non ho mai avuto problemi di linea perché non tendo ad ingrassare. Comunque cerco di controllare la mia alimentazione in maniera tale da non esagerare anche se a volte qualche trasgressione me la concedo.

Tornando a noi, ad un recente lavoro in particolare, sta avendo una buona visibilità il videoclip “Pierre” dei Pooh?

Negli ultimi mesi ho avuto molta visibilità grazie a “Pierre” dei Pooh che mi ha permesso che si aprissero anche altre porte nella mia carriera. Un’esperienza fondamentale e piena di significato per il messaggio sociale che il brano rappresenta.

C’è qualche altro artista famoso con cui hai in programma di lavorare a breve?

Probabilmente farò un lavoro nei prossimi mesi che mi vedrà accanto ad un noto personaggio dello spettacolo che condivide con me prospettive e punti di vista.

Secondo te Stefania, si sa che non si può piacere a tutti, quindi un attore che non riesce a prendere critiche e commenti negativi in maniera costruttiva, rivelandosi eccessivamente permaloso, è un segnale che è meglio che lasci perdere?

Si dice oltretutto che permalosità sia sinonimo di incapacità, concordi?

L’esposizione mediatica comporta inevitabilmente critiche positive e negative, fa parte inevitabilmente di questo lavoro. Bisogna avere la consapevolezza di molte cose su se stessi, dei propri mezzi, dei propri limiti, dei punti di forza e dei difetti per poter affrontare al meglio le critiche negative. Bisogna però essere anche in grado di individuare quei commenti non costruttivi fatti solo per ferire ed imparare a farli scivolare addosso. L’invidia e la cattiveria fanno parte di questo ambiente e bisogna riconoscerle subito.

Trovo anche che per coloro che s’improvvisano, o cercano di improvvisarsi, sia proprio una lezione di vita il fatto che ad un certo punto gli venga sbattuto in faccia che non funziona così e che in ogni lavoro che rispetti bisogna studiare ed avere un’accurata preparazione, ergo non basta esistere per saper recitare! Che ne pensi?

Molti vorrebbero lavorare nel mondo dello spettacolo e purtroppo tanti non hanno il talento o lo studio necessario per farlo. Questo comporta spesso un rallentamento nella carriera dei professionisti che a volte sono costretti a fare provini e selezioni estenuanti insieme a masse di persone improvvisate. La tanto citata meritocrazia dovrebbe cominciare a fare il suo corso anche in Italia.

Altro tema un po’ “minato”, ci sono stati nel passato (ma ci sono tutt’ora) registi misogini dei quali traspariva molto questo loro “neo” nei loro film, un piccolo esempio Hitchcock, credi che ciò fosse dovuto ad un rapporto non particolarmente roseo con il gentil sesso?

Il regista è un mestiere molto delicato e per svolgerlo al meglio bisognerebbe avere un’attenzione ed una sensibilità fuori dal comune. Purtroppo non è sempre così e ci si può imbattere in soggetti al dir poco discutibili. 

Hai mai avuto a che fare con un regista che cadeva su questo genere?

Ho avuto a che fare con registi molto più interessati e concentrati su se stessi e su quello che rappresentavano per l’opinione pubblica.

Credi che tal volta chi abbia questo difetto invece tenda anche ad esasperarlo come per, diciamo, “auto prendersi in giro”?

Potrebbe essere, comunque ci sono fortunatamente tanti registi che hanno una premura smisurata per i propri attori.

Quali credi che siano le prerogative più importanti invece per avere classe ed eleganza?

La classe e l’eleganza appartengono ad alcune persone in maniere naturale e spontanea. Io non amo l’ostentazione che è sinonimo di artificioso e falso.

Secondo te, per quanto riguarda il futuro tecnologico, ci saranno sempre più film o fiction che verranno girati in tecnica televisiva differita?

Il cinema e la tv camminano di pari passo con la tecnologia e credo che ormai non potranno più fare a meno di essa. 

Qual è il tuo lavoro più prossimo all’uscita?

In questi giorni sono a Milano sul set di un altro videoclip musicale che vuole trasmettere un messaggio molto significativo. Spero di poterlo condividere presto.