FRANCOFONTE (SR). I CARABINIERI SEQUESTRANO UN’AREA DI CIRCA 10.000 MQ. E DUE CAPANNONI DI CIRCA 500 MQ. CIASCUNO, CON AUTOVETTURE DA AVVIARE ALLA DEMOLIZIONE E RIFIUTI PERICOLOSI. DENUNCIATE DUE PERSONE.

I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Catania in stretta collaborazione con i militari della Stazione Carabinieri di Francofonte, nella giornata del 2 maggio u.s., a conclusione di complessa ed articolata attività ispettiva effettuata presso la ditta di demolizioni auto sita in Contrada Vigna dei Principi di quel centro, effettuavano il sequestro dell’intera area aziendale di circa 10.000 mq di estensione e due capannoni di circa 500 mq ciascuno, oltre a numerose autovetture ivi presenti destinate alla demolizione, a cumuli di rifiuti, innumerevoli ricambi e parti meccaniche di carrozzeria, pneumatici, batterie ed oli esausti, poiché sprovvista delle prescritte autorizzazioni amministrative, ambientali e di sicurezza. Inoltre venivano sequestrati altri due automezzi di proprietà della medesima azienda utilizzati per lo svolgimento dell’attività di recupero dei veicoli. Le attività condotte in stretta collaborazione e sintonia tra i reparti dell’Arma operanti, permettevano di appurare che la citata azienda già nel 2012 era stata in parte oggetto di sequestro preventivo, oltre ad essere stata destinataria da parte dell’A.G. procedente di attuare una serie di precise prescrizioni in ordine ad attività di bonifica ambientale. Gli accurati accertamenti e riscontri sul posto effettuati dai Carabinieri facevano emergere che ad oggi non sono state mai avviate le predette attività di bonifica ambientale, anzi proseguiva l’attività illecita dei gestori dell’azienda con l’occupazione di nuove porzioni di aree e contestuale ulteriore accumulo illecito di auto da rottamare, materiali e rifiuti speciali. I militari dell’Arma al termine delle attività procedevano a deferire in stato di libertà alla competente A.G. ed a segnalare a quella Amministrativa i gestori dell’azienda di rottamazione, la quarantottenne A. G. ed il coniuge quarantacinquenne I. A., poiché in concorso tra loro si rendevano responsabili delle violazioni penali ed amministrative della “violazione dei sigilli”, “gestione illecita di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, attività abusiva in area non autorizzata”, “gestione illecita di rifiuti”, “attività di deposito incontrollato in aree non impermealizzate e non autorizzate”, “stoccaggio illecito di bombole di g.p.l. ed omesso possesso del certificato di prevenzione incendi”, “mancato possesso di autorizzazione amministrativa per la vendita di ricambi e parti di auto usate”.