CELEBRAZIONE DEL 4 NOVEMBRE – EDITORIALE

 

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EDITORIALE DI NOVEMBRE 2018                                     Lentini 03,11,2018

Gentilissimi lettori,

la festa del 4 Novembre è, e deve restare, una cerimonia austera e di mera celebrazione, senza enfasi e sopra ad ogni possibile e sterile polemica. E’ una festa celebrativa della vittoria della 1° Grande Guerra e delle Forze Armate. Molti storici hanno legato la 1a G.M. per l’Italia, al nostro risorgimento, come se,  per esemplificare, si fosse combattuta e vinta la 4° guerra risorgimentale. E’ infatti innegabile che con questo “fatto d’arme” furono  annessi quei territori italiani che ancora restavano in mano straniera fra cui Trento e Trieste .  Per questo evidenzieremo  le origini di tale celebrazione così come giunta ai giorni nostri. Istituita nel 1919, la celebrazione del 4 novembre è certamente l’unica festa nazionale che abbia attraversato decenni di storia italiana: dall’età liberale all’Italia repubblicana, passando per un momentaneo cambio di nome e caratteristiche (Anniversario della Vittoria) nel periodo fascista. Nel 1921 il Milite Ignoto (militare italiano morto nella prima guerra mondiale, la cui identita’ resta sconosciuta), venne sepolto solennemente all’Altare della Patria a Roma.
Da quel momento ogni citta’ italiana ha dedicato a quel ‘semplice soldato’, colui che incarna il sacrificio devoto alla patria, un monumento solenne (con fattezze artistiche e non) “di piazza” ben visibile alla popolazione.
Dal 1949 al 1976 il 4 novembre è stato un giorno festivo dedicato alla celebrazione delle forze armate italiane e del completamento dell’Unità d’Italia. Con l’avvento dell’austerity , la ricorrenza è stata resa “festa mobile” a causa della riforma delle festivita’ nazionali.
Fu il presidente Carlo Azeglio Ciampi a ripristinare il senso originario della ricorrenza e a darne la giusta dimensione in una più ampia azione di valorizzazione dei simboli patri italiani. Le massime cariche dello Stato deporranno oggi corone d’alloro cinte da tricolori sull’ altare patrio e sul sacello dell’Ignoto e renderanno omaggio alle 100 mila salme di soldati caduti nella prima guerra mondiale presso il Sacrario di Redipuglia.
Il Presidente della Repubblica, il Ministro della Difesa e degli Interni recapiteranno il ricorrente messaggio augurale di riconoscenza, a nome del Paese, a tutte le Forze Armate. Al Palazzo del Quirinale verra’ effettuato in forma solenne il Cambio della Guardia con il Reggimento Corazzieri e la Fanfara del IV Reggimento Carabinieri a cavallo in alta uniforme.
Dalla mancata identificazione del Soldato, sepolto con la piu’ grande cerimonia patriottica della storia italiana (piu’ di un milione di partecipanti), nasce il simbolismo di questa festa. La transizione metaforica, che va dalla figura del milite a quella del popolo prima e della nazione poi, enfatizza il profondo senso patriottico e civico che questa ricorrenza trasfonde da tempo.

                                                                                                  Giuseppe Parisi