SIGNORI……………..IN SCENA!!

Ci vuole faccia a far certa politica ma certe facce stanno propio meglio se appropriate ad un certo simbolo.
E in una decadenza sociale e morale che lascia alla deriva i principi fondamentali della società e della cosa pubblica era preventivato che finisse così.
In mancanza di un ricambio generazionale e con una situazione socio politica devastata e ormai uniformata ad un unico pensiero dominante, c’è chi pensa ancora che a cambiar le sorti basti un segno di matita? Si magari si poteva, ma ieri con ben altri attori di spessore, oggi purtroppo le vedett di primo pelo tentano a scippare la scena al protagonista. Ma delle sei compagnie teatrali in campo per questa tragedia ( che credevate? Siamo pur sempre sul suolo dell’antica Leontinoi o urbe nobilissima come solevano dire nel medio evo) tutte differiscono tra loro per capacità artistica e di prosa.

Chi da buon critico d’arte, non ha potuto resistere di sbirciare tra i nomi messi in campo dalle suddette compagnie, ha carpito in alcune un’abilità di prosa, immedesimazione dei personaggi da interpretare, scheggiature, coreografie e regia di un alto valore artistico.
Ma non sempre nel dietro le quinte è cosi facile individuare il regista, perché lo stesso forse per modestia o forse per pudicizia preferisce delegare agli aiuto regista per metter su una sceneggiatura da far impallidire gli stessi Greci antichi padri della tragedia. La vedete nera? In verità…….anche noi!

E se da un canto esiste l’antica arte greca dall’altro esistono compagnie ben collaudate del neo realismo scuola Roberto Rossellini, che approdati ìn città per caso ( e nemmeno tanto ) con sontuose locandine patinate, si sono stabilite in pianta stabile.
Di certo non mettono in scena tragedie, ma commedie si!


Ma nel guazzabuglio arrivano pure i funamboli, che sono stati sempre al centro dei divertimenti di famiglie reali e nobili di sostanza, che tra una piroetta e un salto mortale terminano il loro numero con un inchino a don Raffae’, e non lasciatevi ingannare che non è partenopeo ma l’e’ lumbard.


Finiscono la carrellata i comici e giullari, quelli della quotidiana pillola che diverrà supposta, seguiti da fiamme tricolori sbiadite tra un nero incontro e l’altro sotto l’occhio vigile di pupilli impomatati ma inflessibili.

Questi comici da operetta raccattati qua e la durante gli itineranti neri incontri, pur impegnandosi a far sul serio, non riusciranno nella recita in prosa ne col neorealismo o la tragedia greca, perché mancano di dizione e di immedesimazione, e non riusciranno ad interpretare ruoli impegnati ne da protagonista, propio perché nati comici da avanspettacolo, e gli toccherà ancora una volta portar in scena pur di salvare la faccia il loro cavallo di battaglia, l’armata Brancaleone.

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