GOVERNO DEI MIGLIORI ?

Vanna Sereno: Trascorrere tutta la vita nell’Arma, a servire il Paese a schiena dritta, in prima linea ed assistere all’odierno disastro di Stato non è facile.

Queste le riflessioni dello stimatissimo Amico Colonnello Salvino Paternò :

“Perdonatemi, ma non riesco a vedere la luce” .

Per quanto mi impegni, non ce la faccio ad applaudire questo luminoso governo dei “migliori”.

Forse perché affetto da problemi di vista, non intravedo il vantato “modello italiano”, quello dei primi della classe che indicano la via e non sono secondi a nessuno.

Anzi, confesso di avvertire un indomabile disgusto contro questo potere cementificato nell’emergenza, blindato dal pericolo sanitario, rinsaldato nelle restrizioni e alimentato dal terrore.

Un potere tenuto in vita dai morti di covìd, con covìd o fra covìd. Morti sbattuti impietosamente in faccia ad ogni piè sospinto, cinicamente esposti come un trofeo, accatastati al pari di una barriera protettiva, sprezzantemente usati per nascondere inefficienze e insensatezze.

Non sopporto le commemorazioni funebri dove si piangono i defunti ma si ignorano sdegnosamente i parenti delle vittime che da anni chiedono una commissione di inchiesta che faccia luce proprio su quelle morti. Sul mancato piano pandemico, sul divieto delle autopsie, sulle mascherine contraffatte, sulla devastante vigile attesa, sull’impedimento delle cure domiciliari.

Mi fanno infuriare le furbesche manovre truffaldine dei “migliori”, quelle che sfoggiano l’apertura degli esercizi commerciali segregando di fatto in casa un intero paese, al fine di non sborsare neanche l’elemosina dei ristori. Ma anche quelle che negano l’indennizzo alle persone afflitte da gravi reazioni avverse al vaççino e, ancor di più, quelle che paradossalmente costringono gli obbligati a firmare il consenso .

Odio la prosopopea della miracolosa ripresa economica dell’Italia ostentata boriosamente dai “migliori” mentre i negozi abbassano le saracinesche, i prezzi aumentano, le bollette sono alle stelle e incombono le cartelle esattoriali.

Non ce la faccio, poi, ad indignarmi per la misera sanzione amministrativa, benevolmente prevista dai “migliori”, contro coloro che rifiutano l’obbligo vaççinale, dopo che, ancor prima dell’obbligo, i reietti sono stati barbaramente disumanizzati, privati dei servizi essenziali ed esistenziali.

Mi disorienta la spasmodica incontinenza legislativa di norme incomprensibili, grottesche e schizofreniche che si accavallano, scavalcano, sgambettano, scappottano.

Rimango sordo all’assillante informazione di regime monotematica, ansiogena e ossessiva, militarmente occupata dai virologi “migliori”, i quali, come i peggiori ubriachi in osteria, prima cantano sguaiatamente insieme e poi si azzuffano goffamente.

Non riesco a cecarmi a tal punto da non vedere che i risultati conseguiti dai “migliori” nella lotta alla pandemia sono identici, se non peggiori, di quei paesi che non hanno violentato la libertà, adottato criminali discriminazioni, forgiato i cittadini con divieti e segregazioni.

Ma oltre ad essere cieco e sordo, inizio a soffrire anche di crisi dissociative.

Pur avendone fatto parte per una vita, non riesco più ad identificarmi nelle forze di polizia, sempre più plasmate a immagine e somiglianza dei “migliori”.

Agenti di pubblica sicurezza, meri esecutori di ordini, ridotti al ruolo di attenti “osservatori”.

I rave party impazzano? Loro arrivano e osservano.

Scoppiano le risse? E loro osservano.

Le case vengono occupate abusivamente? E loro osservano.

Le donne sono violentate in pubblica piazza? E loro osservano.

Qualunque sia il delitto in atto, loro aguzzano la vista e sfoderano un professionale e severo sguardo ispettivo, lo stesso con il quale quotidianamente combattono il crimine scrutando scrupolosamente lasciapassare e mascherine. Tranne, poi, trasformarsi in mastini della guerra quando c’è da sopprimere le proteste contro i “migliori”.

No… non ci riesco più a vivere in un paese depresso, incattivito e confuso che ha perso la speranza e il sorriso.

Un paese miserabile che impedisce alle persone di imbarcarsi per tornare a casa e respinge crudelmente le donne incinte al pronto soccorso, poiché non tamponate, facendole abortire nel parcheggio.

Cari “migliori”, convivere con il virus è possibile, con voi NO !

Se voi siete i migliori, allora io sono il peggiore, il peggio del peggio, l’essere più spregevole, colpevole di tutte le più orrende nefandezze.

Tutte, tranne una: …quella di essere vostro complice”

Carlentini li 27.01.2022

NOTA: Su segnalazione di Vanna Sereno e con l’autorizzazione del Col. Paterno’,  facendo nostre le parole espresse e attestate , pubblichiamo.

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