29 Marzo 2024

Pirandello Smile 3.0

Giornalino Online del I Istituto Comprensivo di Carlentini "Pirandello"

Insegnare la lingua dei segni a scuola ?

Un segnale di aiuto contro la violenza domestica. La mano è rivolta verso la telecamera, quattro dita stesa ed il pollice ripiegato all’interno, poi le dita si ripiegano e si chiudono. È Signal for Help, il gesto per chiedere aiuto contro la violenza domestica.

Sì e i motivi per farlo sono molteplici. La lingua LIS è una modalità di comunicazione che viaggia sul canale visivo, mentre la lingua orale sfrutta il canale uditivo. Nella LIS il corpo diventa il contenitore di concetti da trasmettere creando una comunicazione armonica in cui il corpo e il pensiero camminano insieme.

Innanzi tutto la LIS è una lingua e, come tale, è fonte inesauribile di cultura, ma più nello specifico perché rinforza i processi di percezione e memoria visiva, impone di mantenere il contatto oculare e favorisce la capacità di concentrazione. La grammatica della LIS, inoltre, si sviluppa non solo sulla componente manuale della lingua, ma anche sull’espressione del volto e sulla posizione della testa, delle spalle e del tronco del segnante. Una peculiarità della lingua che impone un punto di vista fuori dagli schemi e allo stesso tempo ina notevole attenzione sulle componenti espressive dell’interlocutore, favorendo così l’empatia.

La lingua dei segni può essere classificata come lingua?

I primi studi sulla linguistica della LIS sono relativamente recenti: essi risalgono, infatti, agli anni ’50 del Novecento ed ebbero inizio in America. In Italia si sono diffusi negli anni ’80 e proseguono tutt’ora. Sebbene molti aspetti della LIS siano ancora da indagare, si può decisamente affermare che essa sia una lingua a tutti gli effetti in quanto sistema di simboli arbitrari e regole grammaticali condivisi da una comunità ed utilizzati per comunicare, interagire, trasmettere informazioni, bisogni, sentimenti. Oltre ad avere una sua specifica grammatica, la LIS, come tutte le altre lingua, si modifica nel tempo: alcuni segni subiscono variazioni di “pronuncia” negli anni, altri diventano desueti ed altri ancora nascono.

Quali sono gli aspetti positivi dell’insegnamento della LIS nella scuola dell’infanzia primaria?

Gli aspetti sono molteplici. Innanzi tutto, la LIS pretende un livello di attenzione visiva di cui le altre lingue non necessitano; questo mette il bambino nella condizione di imparare a cogliere molti particolari con gli occhi migliorando notevolmente la percezione visiva e la memoria visiva. L’utilizzo invece del segnato favorisce la creazione di nuovi collegamenti sinaptici in quanto le mani sono molto più distanti dal cervello che la bocca. Inoltre, il dover porre attenzione visiva per poter ricevere il messaggio comunicativo, rende i bambini più rilassati e meno distratti dalle interferenze del contesto. Insomma, li rende più propensi all’ascolto attivo.

La lingua dei segni può avere vantaggi anche per i bambini udenti?

Prima di tutto occorre specificare perché il termine “non udente” non sempre è gradito ai diretti interessati. “Non udente” identifica un individuo sottolineando una sua carenza, un aspetto mancante, deficitario. Il termine “sordo”, invece, sottolinea una caratteristica della persona in modo oggettivo, diventa dunque un’affermazione non la negazione di una caratteristica. La LIS per sua natura è la lingua della comunità sorda. Nasce e si sviluppa nelle diverse comunità di sordi che la utilizzano per comunicare tra loro in maniera naturale. Un bambino sordo riesce a comunicare attraverso questa lingua tutti i suoi bisogni e allo stesso tempo può ricevere qualsiasi messaggio senza fatica. L’utilizzo della lingua parlata non è affatto preclusa ai sordi, ma può diventare faticosa in diversi contesti.

Vittoria Crisafulli, 2B secondaria