Il bullismo è un fenomeno diffuso in Italia e nel mondo come manifestazione di violenza fisica o verbale su ragazzi dalle elementari in poi fino all’Università. Nel fenomeno “bullismo” ci sono tre “personaggi”: il bullo, la vittima e i testimoni. Il bullo è colui che picchia, insulta, ridicolizza, minaccia o prende in giro la vittima. L’obiettivo del bullo è ridurre e distruggere l’autostima della vittima perché la propria è poca. La vittima è colui che subisce il cosiddetto “danno”. Si parla di “danno” se si verifica un solo episodio mentre si parla di “danno permanente” quando si protrae nel tempo. Ci sono due tipi di vittime: chi reagisce o ne parla con adulti e quindi vive soltanto una volta il “danno” e chi non reagisce subito, non racconta a nessuno il suo dolore e quindi subisce. Chi vive il “danno permanente” può entrare anche in depressione e addirittura suicidarsi. La media in Italia è di 200 suicidi all’anno. Infine, ci sono i testimoni, cioè coloro che osservano; essi sono di tre tipi cioè gli attivi, i passivi e i riparatori. Gli attivi sono coloro che insultano la vittima e danno “corda” al bullo o che fanno il video all’episodio di violenza e lo pubblicano. I passivi sono coloro che osservano e non dicono niente infliggendo alla vittima un danno passivo (appunto) senza fare nulla. I riparatori sono coloro che vedendo tutto vanno a comunicare (solitamente senza il consenso della vittima che non reagisce da sola per paura) agli adulti per farli intervenire subito. I riparatori fanno del bene alla vittima e la aiutano: di solito sono amici. I dati dicono che in Italia sono uno su tre i ragazzi che vivono esperienze di bullismo, quindi, circa 256 milioni all’anno. In Italia il grado di scuola in cui ci sono più atti di bullismo è quello delle scuole primarie perché alle medie e alle superiori le violenze, essendo soprattutto fisiche, sono evidenti e si può agire subito.
Ciò che penso io è che, ormai, il bullismo è un fenomeno frequente che deve essere affrontato e arginato: le vittime devono parlare perché altrimenti si fanno solo del male. Non si deve avere paura del bullo perché è quasi sempre più debole (emotivamente) delle vittime stesse. In Italia il bullismo è un fenomeno in ascesa; le famiglie e i professori devono affrontare immediatamente la problematica per evitare il peggio. Invito tutti coloro che possono a parlare e aiutare per evitare che il bullismo dilaghi.
Antonio II A
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