RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE: LETTERA AL DIRETTORE

No non è bastato un quinquennio di immobilismo, o meglio più che immobilismo si è trattato di partenze a convenienza più dedite a distruggere che costruire. Normalmente una “rivoluzione” violenta o gentile avrebbe dovuto produrre effetti, di fatto tutto ciò non è avvenuto, anzi si è verificato un effetto contrario rispetto ad un programma preordinato che avrebbe dovuto, anche se non da subito produrre migliorie alla città, i risultati li abbiamo ancora sotto gli occhi, poco e servito rifare manti stradali e vie principali del salotto buono, a che serve avere un salotto buono quando poi ti mancano le fondamenta della casa, come si può pensare a ripopolare zone commerciali quando di fatto si è ucciso il commercio?
Nessun piano atto allo sviluppo commerciale, nessun piano dedicato al recupero del centro storico, abbiamo assistito per due anni a notti bianche, verdi e gialle, che ad esclusione del primo anno sono state veri e propri flop, forse perché tutto è stato riversato sulle spalle delle varie associazioni aderenti?
Ma in effetti anche sul piano pratico del quotidiano cosa si è fatto per il centro storico divenuto ricettacolo del malaffare, dov’è finita l’idea del censimento degli stabili abbandonati e  abusivamente  occupati al fine di programmare interventi di ordine pubblico mirati cosi come più volte chiesto a gran voce?
Certo questo censimento avrebbe potuto dare il via all’ individuazione di quelle abitazioni  abbandonate  che una volta acquisite dal comune avrebbero potuto dare il via a  quel progetto già noto e  che fu promulgato dalla Regione Sicilia, ovvero l’albergo diffuso dando anche in concessione detti stabili potendo di fatto realizzare questa ottima idea, che unita ad un progetto serio in merito alla ricezione turistica avrebbe dato il La ad uno sviluppo anche se timido all’economia, invece di stare a trastullarsi con personaggi che millantavano progetti faraonici (ma solo sulla carta) come il distric food, opera mai realizzata ed irrealizzabile proprio per la problematica del sito oggetto del progetto.
La conclusione la si poi vista qualche mese dopo con l’arresto del sedicente proprietario ed ideatore del progetto per aver pilotato un fallimento.

https://siracusa.gds.it/articoli/cronaca/2019/05/11/fallimento-pilotato-nei-guai-un-imprenditore-72enne-di-melilli-8200a7b7-a658-41c0-9bbe-cb5afe85bb07/


E sempre per restare in tema di inchieste giudiziarie, non potevamo non ricordare un altro scellerato progetto (sempre a carico dei cittadini) quello della Urban Safety Lentini futura, ovvero piano di sicurezza stradale con tanto di autocivetta ed autovelox montato (oltretutto illegale e bandito ) che avrebbe multato i cittadini indisciplinati, ma che viene sospeso in gran fretta ed in autotutela dopo l’apertura da parte della magistratura dell’inchiesta giudiziaria che porterà nel 2018 ai domiciliari i titolari delle ditte scelte dai nostri oculati amministratori, per gravi fatti commessi.

http://trn-news.it/portale/index.php/primopiano/item/10720-agli-arresti-domiciliari-il-titolare-della-beta-professional-consulting-srl?fbclid=IwAR3-BUlcpBIemRYqoyoScmdPoGySZUhLZ1wxvZT2ZomgWu56KS_ZMgY7s4E


Altro spinoso argomento è stato il risanamento di bilancio, risanamento tentato ma mai compiuto poiché arenatosi alla risposta dei quesiti posti dal Viminale, quesiti a cui ne l’assessore al bilancio ne altri addetti ai lavori hanno saputo o voluto rispondere? Possiamo solo fare congetture perché il tanto amato palazzo di cristallo e rimasto sempre e solo fatto di dura pietra arenaria, impenetrabile, tanto che allo stato attuale non sappiamo nulla del bilancio, non dimenticando neppure le nomine ad orologeria.
E così intanto si lascia aperta ancora questione del debito De Genronimo, e gli ulteriori debiti fuori bilancio che stanno accompagnando le casse comunali verso un dissesto bis con conseguente danno erariale.
Per non parlare della gestione dell’affido dello stadio Angelino Nobile, altra vicenda dai contorni alquanto torbidi, non soltanto per il contratto di affido di cui non si è mai approntato e pubblicato un bando, (come d’altronde è costume a Lentini per la gestione della cosa pubblica ).
Per non parlare poi del trasferimento del mercato del giovedì, altra manovra che di pratico e innovativo non ha avuto nulla se non lo smembramento effettivo di un mercato storico, e l’apertura di un contenzioso con i commercianti ambulanti, che ricorrono al TAR per il legittimo mancato guadagno dovuto allo spostamento pasticciato e per nulla organizzato.
Ultimamente anche una levata di scudi da parte di due fazioni politiche contro un progetto fantomatico in merito alla realizzazione di un mega impianto fotovoltaico da realizzare in area invaso di Lentini, (ricordiamo che le due fazioni politiche oggi sono alleate al governo ) avendo a cuore le sorti del lago, con questo progetto secondo loro si vedrebbe a mettere in secondo piano lo sviluppo turistico dell’invaso e la deturpazione paesaggistica dello stesso.
C’è da chiedersi dove sono stati anche questi ultimi sino ad oggi.

Solo una neoformazione politica ha agito concretamente in merito, ma non è “benpensante” né politicamente corretta, quindi va snobbata e delegittimata.
E così ci ritroviamo la vecchia compagine della rivoluzione gentile alle prese con un trasformismo da prima repubblica (avranno imparato da Renzi negli ultimi mesi dopo aver adottato un logo alquanto familiare a qualche lettore) Ricalcando il vecchio cliché di associazione dei bravi ragazzi apolitici al servizio della città, pronti nella speranza di replicare il risultato del 2016 per poi magari ritornare a completare disastri passati e crearne di nuovi? O hanno capito che l’etichetta del “padrone” non funziona più? La politica della civicità ha prodotto l’effetto nefasto che vediamo tutt’oggi, e nel cercare di fare gli occhi dolci al politico di turno che fa arrivare i progetti vecchi e mai quelli nuovi.
Fatto sta che le fughe e gli “allontanamenti volontari” hanno sempre una ragione.
Se i lentinesi sono fessi, daranno modo a certi soggetti elettorali di fare il bis, facendosi rifregare da altre rivoluzioni gentili (di gentile hanno solo la presa per i fondelli) altrimenti ( e c’è da augurarselo) i lentinesi trovando un pizzico di orgoglio riescano sul serio questa volta a cambiare le sorti della città decidendo in coscienza la scelta del loro futuro, riuscendo a capire che la res pubblica gli appartiene in toto e non possono più permettersi deleghe in bianco a fantomatici salvatori , che poi puntualmente si rivelano prestigiatori.

Riusciranno i lentinesi a costruire finalmente un futuro lontano dal pregiudizio, tagliando di netto il redaggio politico frutto di un vecchio modo di vivere la “faccenda” politica, allontanando quelle demarcazioni di colore che hanno portato Lentini al punto che si trova, possibile che nessuno ancora se ne accorga?
Ripetere sempre le stesse mosse e attendere un risultato diverso è solo un buon modo per non cambiare. Sino ad oggi si è delegato ad improvvisati politici di amministrare una città dal tessuto sociale complesso e a tratti se vogliamo, anche complicato come quello Lentinese, e non ci stupiremmo se qualche novello Conte di Montecristo esplorera’ nuove mappe per la via di Damasco, e cercherà, troverà e andrà sino a casa di qualche persona disinteressata per portarla in trionfo. I lentinesi riusciranno ad accorgersene?
Riusciranno a capire un eventuale ennesimo inganno evitando la morte del leone Nemeo già in agonia dopo che anni di mala amministrazione ne hanno già demolito la torre?
O ci si attende che il leone muoia dopo questa agonia per poi vendere finalmente la pelle……..e non solo quella del leone. 

Jacopo da Lentini

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