COMUNICATO STAMPA Siracusa, anno scolastico nuovo e problemi vecchi. Dossier del “Civico 4” su lamentele dei cittadini su istituti comprensivi

Siracusa, 21 settembre 2021. “Anno scolastico nuovo, vecchi problemi”. Queste le parole degli esponenti del movimento “Civico 4” dopo la pioggia di segnalazioni ricevute da genitori e studenti subito dopo il suono della campanella del 16 settembre. In diversi istituti comprensivi di Siracusa, infatti, si sono ripresentati disagi irrisolti “e, col trascorrere impietoso del tempo, scandito dall’indolenza dell’attuale Amministrazione comunale, aggravati”, accusa il leader Michele Mangiafico, fondatore del movimento che nei bambini, e nel rispetto dei loro diritti, ha sempre visto un interlocutore privilegiato.

Tra le situazioni più gravi, “Civico 4” indica la succursale scelta per l’Istituto Wojtyla, la condizione del Giaracà, dell’Archia, la viabilità nei pressi dell’istituto Paolo Orsi e il punto interrogativo che gira attorno alla scuola elementare di via Algeri.

Nel primo caso il movimento parla di “condizione drammatica” per il benessere dei bambini delle dieci aule in più per l’Istituto “Wojtyla” di via Tucidide, che l’anno scorso avevano beneficiato degli ambienti ubicati presso l’immobile privato di via Tintoretto 6-8 grazie ad una locazione di quasi 87 mila euro con una decorrenza che terminava il 30/06/2021 (determina dirigenziale 165 del 30/11/2020).

“Già di per sé, – dichiara Mangiafico – si trattava di una soluzione, individuata dall’attuale Amministrazione comunale, assolutamente inadeguata rispetto alle aspettative di benessere che hanno il diritto di nutrire i bambini della nostra città. Ma l’Amministrazione comunale al governo della città ha prorogato l’affitto al privato in una condizione che vede in via Tintoretto, tra saracinesche, sterpaglie e mancato decoro all’esterno, pilastri all’interno delle aule, l’aggiunta di un cantiere edile del condominio (in allegato le foto) che produrrà polvere e rumori, non compatibili con un clima salubre”.

“Ci chiediamo – dice il leader a nome del movimento – se l’Amministrazione comunale, prima di prorogare frettolosamente il contratto di affitto con questo privato abbia valutato l’esistenza sul territorio di alternative, a partire dal protocollo d’intesa stipulato con l’Arcidiocesi di Siracusa e che ha permesso di usufruire di soluzioni migliori all’interno di alcune parrocchie della città per altri istituti comprensivi. Attualmente, nei garage del condominio di via Tintoretto sono destinate due seconde elementari sezioni A e B, tutte le terze elementari e tutte le quarte elementari del “Wojtyla”. Noi restiamo dell’idea che la scuola rimanga l’unico baluardo per la costruzione di una società migliore e che dovrebbe essere al primo posto dell’attività di una buona amministrazione.”

Irrisolta la situazione dell’istituto “Giaracà” di via Gela, che attende da anni una ristrutturazione che non arriva, mentre cadono i cornicioni e una vetusta e ammalorata rete arancione di messa in sicurezza ha accolto i primi giorni di scuola dei bambini con lamentele e segnalazioni piovute all’attenzione di “Civico4” per la pericolosità che la rete, ormai strappata e priva di tappi negli spuntoni, costituisce per gli stessi bambini, fatto segnalato all’Amministrazione comunale attuale, “di cui – afferma Mangiafico – ci preoccupa l’idea che nulla possa considerare più definitivo del provvisorio, ivi comprese queste tipologie di messa in sicurezza sempre più diffuse in città”.

Trecentosessantotto giorni fa (oltre un anno), l’assessore al ramo dell’attuale Amministrazione comunale dichiarava in merito, rispondendo all’ex consigliere Alessandro Di Mauro: “L’istituto Giaracà, a differenza delle altre scuole per le quali è stato redatto un progetto preliminare come previsto da Agenda urbana, vanta la presentazione di un progetto esecutivo con una spesa di 1milione e 90mila euro che gli permetterà di giungere con maggiore celerità all’avvio dei lavori previsti”. Di questa celerità, la città ha visto veramente poco.

Irrisolta, dopo oltre un anno di proteste nei confronti dell’Amministrazione comunale attuale, la questione dell’ingresso di via Calatabiano dell’istituto “Archia”, “che si trasforma in occasione delle piogge in un fangoso acquitrino che rende impraticabile la possibilità di ingresso di genitori e bambini. -dice Mangiafico -Molte parole da parte della classe dirigente al governo della città, ma nessuna iniziativa concreta per la risoluzione di un disagio che, con le prossime precipitazioni atmosferiche, si ripresenterà in tutta la sua drammaticità. La questione sta molto a cuore al mio ex collega di gruppo Gaetano Favara”.

E poi c’è il capitolo riguardante la tanto chiacchierata mobilità nelle vie che precedono l’ingresso in Piazza della Repubblica, che ospita l’istituto comprensivo “Paolo Orsi”.

Nella fretta di investire risorse in decoro urbano – ancora Mangiafico – prima di sistemare strisce pedonali e segnaletica fatiscenti, l’Amministrazione comunale non ha valutato – riteniamo – una ipotesi di “zona scolastica” che avrebbe garantito una migliore gestione della viabilità come da progetto alternativo che alleghiamo, redatto dal docente universitario, professor Enzo Latina. L’ennesima dimostrazione di un’Amministrazione comunale che non tiene in considerazione, anche nelle iniziative che realizza, l’opportunità di interloquire, in generale con la città, in particolare col mondo universitario, dal quale potrebbe trarre validi suggerimenti.”

E infine, il movimento si chiede: “Che fine ha fatto la ristrutturazione della scuola elementare di via Algeri? L’arretramento dell’istituzione comunale dalla zona alta della città è stato un segnale drammatico per il tessuto sociale del quartiere Grottasanta. La chiusura della scuola avrebbe dovuto vedere subito in movimento un’Amministrazione capace e responsabile per avviare la ristrutturazione e la riconsegna alla città. Un mesto capitolo di bilancio – il 10262 relativo al “recupero funzionale della scuola di via Algeri” – chiudeva già il 2020 a zero. L’attuale classe dirigente al Vermexio ha lasciato sul tappeto (anche) di quest’anno scolastico un relitto vandalizzato che rappresenterà una delle principali emergenze da cui ripartire nel prossimo futuro”.