Antonina Giunta pittrice premiatissima, fumettista e cesellatrice di soggetti alchemici

Antonina Giunta, pittrice nota per il colorismo surreale e il suo stile sofisticato che a volte raggiunge gli schemi della Pop Art, approda al fumetto similmente a come avvenne nella pop art americana. 

Abile disegnatrice e pittrice di fumetti è vincitrice nel 2022 dell’International art prize Giotto Sezione fumetto dove ha esposto una personale collezione a Villa Reimann dal 18 al 24 ottobre. La predilezione per una struttura figurativa pensata come modulo ritmato, si perde tra le pieghe del suo stile pop nel fluire del tempo in continuo, del moto perpetuo e nella presenza di un universo di immagini non precostituite. I suoi soggetti sfolgoranti posano a un ritmo posato, ma al contempo inquieto e spietato, e sono creazioni geniali, che possono rivendicare tramite la figurazione ricercata, una grande dignità artistica. Narrazione grafica e racconto visivo si fondono nell’arte di Nina Giunta, fondata sulla forza dell’intuizione, sulla perizia tecnica fortemente espressiva, pronta a dileguarsi a favore degli effetti immaginifici, dai quali traspare sia l’orgoglio di una matrice accademica che la rivendicazione di una personale e matura liberazione da essa, nell’esplicita dicotomia tematica e figurativa. Nei suoi fumetti patinati i bordi possono essere impiegati come parte di linguaggio non verbale, nei contorni retti l’azione si svolge nel presente, i cambiamenti temporali sono indicati con una sofisticazione della cornice, dimostrando la sua capacità di controllarne il potenziale espressivo. I personaggi sono attinti dalle tavole di alcuni dei più grandi illustratori contemporanei, spesso contornati da scene forti e sensuali, presentano evidenti influssi pop e surreali di grande valenza iconica che li rende irresistibili e ipercolorati. Importante il ruolo dell’anatomia molto dettagliata che scompone la figura umana in forme geometriche, sintetizzando i corpi in modo geometrico e tridimensionale. Elementi catturati dal mondo della pubblicità, della televisione, del fumetto, sono immersi in un’atmosfera d’effetto, accattivante e spesso ironica, per poi “riprogettarsi” attraverso un’evoluta ricerca tecnica, molto disinvolta e precisa. Il colore dunque, a tratti innaturale, segue la regola implicita di colori seriali, dove la duplicazione dà ordine all’alterità tra forma e sostanza. I soggetti sono espressione di orizzonti ermeneutici e dialettici complessi sottolineando l’efficacia delle immagini quotidiane attraverso la semantica delle nuances accese.

Antonina Giunta è stata la vincitrice dell’ambita sezione pittura del Premio internazionale Giotto nel 2021 indetto da Luz Cultural e Arts direct con Artes TV web, Globus Network Italia e Enciclopedia d’arte italiana, altresì Oscar delle Arti, ideato e fondato dal direttore artistico e critico d’arte Melinda Miceli. Nata a Catania, Antonina Giunta vive ed opera nella sua città di nascita. Come cesellatrice ha realizzato per l’argenteria Freni di Catania a partire dal 1978, corone, tabernacoli, tiretti, calici, copertine di Bibbie e Vangeli usati nelle liturgie di molte chiese della Sicilia. Le sue abilità di pittrice sono innumerevoli, basti pensare alle stupende opere realizzate e cesellate con smalti, a fuoco a 960 gradi su rame, opere pregiate e ricercatissime con rose persiane e soggetti orientali, ricche di un decorativismo plastico e raffinato. Ultimamente la sua sperimentazione è giunta a concepire il quadro di design d’autore all’interno di un progetto d’arredamento virtuale curato dal critico d’arte Melinda Miceli,altresì interior designer per il suo studio. La Giunta ha aderito a diverse mostre con Enti locali e istituzionali e associazioni Culturali come Sicilia Nostra e al Certamen Internazionale sulle Cattedrali da me indetto riscuotendo grandi consensi di critica e committenza. Una sua opera è esposta al Museo diocesano di Caltagirone, l’opera Notre dame fa parte della celeberrima collezione delle Cattedrali del Certamen internazionale dalla scrivente indetto per tutelare l’irripetibile Gotico di tutte le cattedrali d’Occidente.

La giuria tecnica presieduta dal Critico d’arte Melinda Miceli ha decretato nel 2021 la vittoria dell’artista Antonina Giunta per la seguente motivazione: “Per la colta e originale sintesi simbolica che si rispecchia nella magistralità dell’Opera”. Il dipinto di Antonina Giunta tesse un vero mosaico di Francia, dove simboli ed elementi eterogenei si fondono in un unico strumento di narrazione. Al centro della scena, il rosone infiammato si pone, nel suo dettagliato Gotico, come simbolo d’illuminazione e di eternità, cui solo l’eletto può orientare lo sguardo. Nel cielo s’elevano dalla Senna colonne di fiamme interrotte da numerosi segni di croce, mentre la Tour Eiffel, simbolo civile e laico della Francia, sospeso sulle acque del fiume, smette di svettare su Parigi, apparendo come un pilone dorato. La sua struttura reticolare a maglie triangolari, posta in relazione con il cerchio del rosone, simboleggia l’aspirazione umana verso la perfezione attentata. La gargoyle attende e osserva la scena immota, mentre appare da un altro tempo l’eroina Giovanna D’arco, la damigella di Orleans, in guardia con la spada sguainata che aizza il suo destriero imbizzarrito per salvare la città di Dio dalla città satanica. La chiave della figurazione, avvolta in un doppio ritmo di stasi e dinamicità, sta nella grottesca gargoyle che caricata di senso magico, dovrebbe proteggere la Cattedrale da ogni minaccia, ma sembra avvertire l’eroina che gli spiriti maligni sono già all’interno del tempio. Un’opera d’arte di smagliante bellezza, animata da una carica rivoluzionaria in cui i colori primari surrogano i quattro elementi, aria, acqua, terra e fuoco in uno scenario di trasparenze nel quale tutto si lega e si dissolve come l’oro nell’Opera alchemica”.

 

Dott.ssa Melinda Miceli Crtico d’arte