In qualità di Console e Accademico di Wikipoesia sono lieta dare il benvenuto al Comune di Sant’Angelo Le Fratte (PZ) nella Repubblica dei poeti, micronazione e istituzione enciclopedica della Poesia Contemporanea e dei Premi Top di Poesia nel mondo. Dietro il mio invito di Console accolto dal Sindaco Michele Laurino, Sant’Angelo Le Fratte borgo della pittura sarà anche borgo della poesia entrando a far parte della Nostra Enciclopedia poetica.
Il Comune insieme a Satriano di Lucania e a Savoia di Lucania, fa parte di quella che viene definita “La Valle più dipinta d’Italia”, la Valle del Melandro, che conta nel complesso oltre 400 murales. Il territorio sarà coadiuvato dal Nostro patrocinio gratuito per lo sviluppo di Premi ed eventi sulla Poesia e il paesaggio.
Sant’Angelo Le Fratte, in provincia di Potenza, Basilicata è uno scenografico borgo lucano di 1.500 abitanti che sorge su una collina da cui domina l’incantevole valle del Melandro. Originariamente il borgo si chiamava “Castrum Sancti Angeli de Fratis” e si sviluppava attorno ad un Convento basiliano. Questo comune è capofila di altri 36 comuni messi in rete, denominati BEL/Borghi Eccellenti Lucani e mostra l’esempio virtuoso dell’amministrazione del Sindaco Michele Laurino, rappresentando l’ esempio di come ogni paese dovrebbe essere attento al valore dell’arte, della bellezza, dell’ordine, delle proprie tradizioni culturali verso una continua evoluzione.
Michele Laurino, sindaco di Sant’Angelo Le Fratte, rieletto per la terza volta, con la sua straordinaria intraprendenza ha rinnovato il volto del luogo e la sua economia turistica. Centomila presenze ad agosto e turismo destagionalizzato tutto l’anno per ammirare i molteplici e innovativi i progetti avviati dal sindaco: il “Museo del viaggiatore” e la Pinacoteca, la ferrovia gommata sospesa, i suggestivi murales che ne fanno il paese più dipinto d’Italia, motivazione per la quale è stato da me conferito il Premio Internazionale La Fenice d’oro, tributato all’immenso lavoro del Sindaco Michele Laurino.
Un museo a cielo aperto dove monumenti di artisti locali, stregano anche i viaggiatori più esigenti. Immerso nel paesaggio di una natura incontaminata, ricca di sorgenti e coltivazioni di viti, uliveti e grano, il borgo ci conduce nell’atmosfera storica dei suoi vicoli e stradine, disseminati di preziosità artistiche come l’itinerario delle statue e delle chiese; opere d’arte sovrastate da un paesaggio sublime di montagna, riservato agli scalatori e agli angeli.
La Chiesa Madre di Santa Maria ad Nives, originariamente intitolata al Sacro Cuore e San Michele, e poi a Santa Maria Maggiore, risale al 1628, ristrutturata nel 1694, in seguito ad un terremoto. L’interno a tre navate custodisce un Crocifisso del 1726, statue del Settecento, la Madonna del Rosario e la Natività attribuite a Giovanni De Gregorio detto il Pietrafesa, un trono in legno intarsiato, ricoperto di oro zecchino. Tra le statue si cita quella di San Michele Arcangelo, Santo Patrono del borgo, dello scultore Nicola Fumo. Durante il periodo vescovile, ha svolto le funzioni di Cattedrale temporanea della Diocesi di Satriano, storia che attesta la rilevanza del ruolo rivestito dal borgo in passato.
La Chiesa dell’Annunziata custodisce il gruppo statuario della Pietà, opera di grande plasticità ispirata alla statuaria fiamminga. La festa del Patrono San Michele Arcangelo si celebra ogni anno in due occasioni; il 29 settembre e nel giorno della penitenza, l’8 maggio, in memoria del sisma del 1857, quando i fedeli chiesero e ottennero la protezione dell’Arcangelo. A San Michele è dedicata una magnifica statua di marmo bianco che si staglia sul paesaggio descritto, elemento di congiunzione della linea micaelica che attraversa lo Stivale d’Italia. La Pinacoteca Civica “Michele Antonio Saverio Cancro” sita in un’antica dimora appartenente al Complesso municipale “Palazzo Galasso”, inaugurata nel 2017, espone 243 opere dall’artista donate al borgo natale.Tra le sezioni da notare quella riguardante i ritratti spontanei e immediati degli abitanti santangiolesi.
Una moderna area espositiva ospita la mirabile videoproiezione delle numerose tappe biografiche di Juan Caramuel y Lobkowicz, vescovo di Satriano e Campagna (1657 – 1673) residente a Sant’Angelo Le fratte dove aprì la prima tipografia del Sud Italia. Monaco cistercense, ingegnere militare, matematico, linguista, musicologo, letterato e poeta, scrisse di teologia, matematica, astronomia, alchimia, enigmistica, architettura, orologi solari, codice binario, filosofia, ingegneria militare, scienza.
In zona “La Cupa”, si snodano le Cantine di Sant’Angelo Le Fratte ricavate direttamente nella roccia della montagna Carpineto con scenografici picchi rocciosi alternati ai variopinti murales. Il Comune ospita il noto evento enogastronomico dal nome “Le Cantine Aperte di Sant’Angelo Le Fratte” che attira migliaia di turisti e viaggiatori, ospitati nei vari B e B e ristoranti “fioriti” nell’esemplare borgo di Sant’Angelo Le Fratte, il cui attuale volto economico ed artistico reca la firma del Sindaco Michele Laurino.
Dott.ssa Melinda Miceli critico d’arte