QUANDO LA DITTATURA E’ DEMOCRATICA ( Riflessioni di una persecuzione Costituzionalizzata )

Non ci vuole molto a capire dopo l’ennesimo atto, che ci troviamo oramai nella conformata dittatura democratica Orwelliana.

Già perché per chi non se ne fosse ancora accorto siamo in una democrazia la cui sovranità non appartiene al popolo, ma alle elite del pensiero unico dominante, che si nasconde dietro una realtà distopica dove molti pesciolini d’acqua dolce abboccano senza nemmeno l’esca.

Se n’è accorto il Gen. Roberto Vannacci che ne sta facendo le spese per aver di fatto giustamente quanto Costituzionalmente sancito dall’articolo 21 e dall’articolo 142 del Codice Militare che cosi recita:

I militari possono liberalmente pubblicare loro scritti, tenere pubbliche conferenze e comunque manifestare pubblicamente il proprio pensiero, salvo che si tratti di argomenti a carattere riservato di interesse militare.

E si Carissimo Generale ha proprio ragione Lei il mondo va proprio all’incontrario e ne abbiamo le prove ! Chi ha giurato di difendere la nostra Costituzione poi è il primo che la calpesta, siamo in mano ad una banda di spergiuri menzogneri che fanno e dicono il tutto e il contrario di tutto e poco importa se poi a farne le spese è il popolo ex sovrano che affronta paradossi al limite della follia.

Ce ne fossero di Generali Roberto Vannacci, allora si che in questi tre anni di continua svendita della nostra ex Repubblica e Costituzione si sarebbe già attuato il potere esecutivo che avrebbe messo alla porta i nemici dell’Italia e delle libere Istituzioni istituendo giusti processi per alto tradimento e vilipendio della Costituzione.

Ma la cosa che ci lascia più l’amaro in bocca è vedere certa politica eletta a garantire l’ordine costituito ,che invece non fa altro che continuare a seguire la strada tracciata dai vari pifferai magici imposti da poteri non certo democratici ne tanto meno Costuzionalmente costituiti.

Chissà quali saranno le dichiarazioni della Premier Meloni e del Ministro della Difesa Guido Crosetto.

Caro Generale Vannacci, che dire, come si fa a non aver stima ed ammirazione di Uomini con la schiena dritta e valori profondi verso la Nazione e la Costituzione, Signor Generale chi crede ancora nelle libere Istituzioni ( quelle vere) è con Lei.

 Lentini li, 19/08/2023                                                                                    Anna Rita D’Amico

estratto dell’autore:
“Il titolo la dice lunga sul tenore e sui contenuti di questo libro. “Il Mondo al contrario” vuole infatti provocatoriamente rappresentare lo stato d’animo di tutti quelli che, come me, percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità. “Cosa c’è di strano? Capita a tutti, e spesso” – direte voi. Ma la circostanza anomala è rappresentata dal fatto che questo sgradevole sentimento di inadeguatezza non si limita al verificarsi di eventi specifici e circoscritti della nostra vita, a fatti risonanti per quanto limitati, ma pervade la nostra esistenza sino a farci sentire fuori posto, fuori luogo ed anche fuori tempo. Alieni che vagheggiano nel presente avendo l’impressione di non poterne modificare la quotidianità e che vivono in un ambiente governato da abitudini, leggi e principi ben diversi da quelli a cui eravamo abituati.Basta aprire quella serratura di sicurezza a cinque mandate che una minoranza di delinquenti ci ha imposto di montare sul nostro portone di casa per inoltrarci in una città in cui un’altra minoranza di maleducati graffitari imbratta muri e monumenti, sperando poi di non incappare in una manifestazione di un’ulteriore minoranza che, per lottare contro una vaticinata apocalisse climatica e contro i provvedimenti già presi e stabiliti dalla maggioranza, blocca il traffico e crea disagio all’intera collettività. I dibattiti non parlano che di diritti, soprattutto delle minoranze: di chi asserisce di non trovare lavoro, e deve essere mantenuto dalla moltitudine che il lavoro si è data da fare per trovarlo; di chi non può biologicamente avere figli, ma li pretende; di chi non ha una casa, e allora la occupa abusivamente; di chi ruba nella metropolitana, ma rivendica il diritto alla privacy

Il generale su Wikipedia

Roberto Vannacci, nasce a La Spezia il 20 ottobre 1968, è stato già comandante della Task Force 45 durante la Guerra in Afghanistan. Ha ricoperto i ruoli di comandante del 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore” e comandante del contingente italiano nella Guerra civile in Iraq. Fa parte dell’Arma di Fanteria dell’Esercito italiano, nel Corpo dei Paracadutisti. È in servizio dal 1986 e oggi è Generale di Divisione.

Ha studiato all’Accademia Militare di Modena. Vannacci ha frequentato il 168º Corso “Fedeltà” dell’Accademia Militare di Modena e, dopo la Scuola di applicazione di Torino, ha passato le selezioni per accedere all’unità di incursori dell’Esercito Italiano, il 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, dove completa il corso di formazione e consegue il brevetto di incursore (corso 80/B). Con il grado di tenente assume il comando del Distaccamento incursori e partecipa alla Missione Ibis in Somalia (1992-1994), successivamente comanda una Compagnia incursori e, dal 2004 al 2006, assume il comando del Battaglione incursori.

Ha inoltre prestato servizio, nel biennio 1999-2000, come addetto alle Forze speciali presso l’Ufficio Operazioni del Comando delle forze operative terrestri e come “Chief Special Forces” presso l’Allied Rapid Reactions Corps (ARRC) di Solbiate Olona. Nel 2004, Vannacci viene distaccato presso il neo costituito Comando interforze per le operazioni delle Forze speciali a Roma, dove ricopre tutti gli incarichi operativi e di staff, tra cui quello di capo ufficio Operazioni, sottocapo di stato maggiore operativo e vice comandante/capo di stato maggiore. È lì che Vannacci redige la prima Dottrina Interforze per la componente Operazioni speciali italiana. Nello stesso anno, Vannacci ha un ruolo di comando nell’aliquota di incursori impegnati nell’evacuazione dei connazionali dalla Costa d’Avorio.

Terminato l’incarico al COFS, nel 2009, viene inviato in Afghanistan come assistente militare del capo di stato maggiore della International Security Assistance Force (ISAF), il generale Marco Bertolini, primo ufficiale italiano a ricoprire tale incarico. In tale ruolo Vannacci ha occasione di collaborare anche con il comandante dell’ISAF, generale Stanley McChrystal.

Sempre al comando di unità di Forze speciali, Vannacci ha partecipato a numerose operazioni militari. Da comandante di distaccamento operativo incursori prende parte alle operazioni in Somalia, Rwanda e Yemen. In particolare, durante la missione in Somalia, ha partecipato a operazioni speciali (denominate “Hillac”) finalizzate al sequestro dei depositi di armi e alla neutralizzazione dei miliziani di Mohammed Farah Aidid, il “signore della guerra” somalo. Nel 1994 Vannacci comanda uno dei due distaccamenti incursori incaricati di evacuare i civili italiani (e non solo) dal Rwanda, sconvolto dalla guerra civile (Operazione Ippocampo).

È stato impiegato in Bosnia Erzegovina nella zona di Pale, sede del Parlamento della Republika Srpska e ancora dimora di Radovan Karadžić, in qualità di comandante di Compagnia incursori. Nel 2000 ritorna in Bosnia, a Mostar, dove nell’ambito della Divisione Francese “Salamandre” è tra i responsabili delle operazioni psicologiche del contingente. Da maggiore e tenente colonnello, ha condotto operazioni speciali in Iraq e in Afghanistan. Nel dettaglio, Vannacci ha comandato per due turnazioni (2005-2006) lo Special Forces Task Group in Iraq ed è stato il primo comandante della Task Force 45 in Afghanistan, schierata a Herat e Farah e con la stessa ha preso parte a numerose azioni cinetiche contro gli insorti nei distretti di Farah, Bakwa, Bala Baluk, Delaram e Shindand. Gli incursori della Task Force 45, impiegati nell’individuazione e neutralizzazione dei gruppi di miliziani ostili hanno condotto operazioni mirate, finalizzate a limitare eventuali danni collaterali.

Nel 2011, durante la Primavera Araba, Vannacci opera in Libia quale Comandante di Nucleo Avanzato del Comando Interforze delle operazioni delle Forze speciali (COFS), svolgendo attività di supporto alle autorità diplomatiche italiane. Sotto tale incarico ha organizzato e portato a termine l’evacuazione d’emergenza della sede diplomatica di Tripoli e dei cittadini italiani ancora rimasti nelle vicinanze della capitale.

Tornato in Afghanistan, nel 2013, poco prima della transizione da ISAF a Resolute Support Mission (Operazione Sostegno Risoluto), Vannacci assume l’incarico di capo di stato maggiore delle Forze speciali della NATO (ISAF SOF HQ): si impegna nell’organizzazione dell’articolato Comando e nell’approvazione delle delicate operazioni che hanno visto il coinvolgimento di tutte le Forze speciali dell’Alleanza Atlantica. In riconoscimento dei risultati conseguiti, Vannacci è stato decorato dalle autorità statunitensi della Bronze Star Medal.

Dal 2011 al 2013, Vannacci comanda il 9º Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin”. In seguito, dal 2014 al 2016, ha assunto l’incarico di capo ufficio relazioni internazionali presso il III Reparto dello Stato Maggiore della Difesa, dove ha consolidato la rete di cooperazione internazionale militare tra l’Italia e le nazioni alleate e amiche.

Nel 2016, promosso generale di Brigata, Vannacci assume il comando della Brigata Paracadutisti “Folgore”. Durante tale incarico, ha aggiornato tutte le procedure tecnico-tattiche-aviolancistiche della Grande unità. Nel 2017, in Iraq, Vannacci ha assunto il comando del Contingente nazionale terrestre dell’operazione Prima Parthica nonché del Deputy Commanding General for Training della Coalizione anti ISIS nell’ambito dell’Operation Inherent Resolve. In tali ruoli è stato responsabile dell’addestramento e dell’equipaggiamento delle forze irachene impegnate nell’annichilimento militare dello stato islamico e nelle attività di contro-insurrezione e di controllo del territorio.

Successivamente, dal 2018, ha assunto l’incarico di capo di stato maggiore della Divisione “Vittorio Veneto”. Dal gennaio 2020 ricopre l’incarico di addetto per la Difesa alla rappresentanza diplomatica italiana a Mosca, con accreditamenti in Bielorussia, Armenia e Turkmenistan. Sotto tale profilo gestisce il periodo caratterizzato dall’inasprirsi dei rapporti tra l’Italia e la Federazione Russa, a causa dell’invasione russa dell’Ucraina. Dichiarato “persona non grata” dalle autorità russe, come rappresaglia per le espulsioni decise dal Ministro degli esteri italiano a seguito delle vicende belliche tra Russia e Ucraina, conclude l’incarico nel settembre del 2022.

Vannacci ha tre lauree di livello magistrale: in Scienze Strategiche (conseguita presso l’Università degli Studi di Torino), in Scienze Internazionali e Diplomatiche (presso l’Università di Trieste) e in Scienze Militari (presso l’Università di Bucarest). Ha conseguito, inoltre, il Master universitario di II livello in Scienze Strategiche presso l’Università di Torino e il Master di II livello in Studi Internazionali Strategico-Militari in collaborazione con l’Università Cattolica di Milano e l’Università LUISS di Roma.

Nel 2019 è stato premiato dall’Unione Nazionale Veterani dello Sport (UNVS) con il premio per le Missioni di pace.

Nell’agosto 2023, ha pubblicato il libro Il Mondo al Contrario, che ha suscitato numerose polemiche a causa dei suoi contenuti ritenuti omofobi e sessisti. Come conseguenza di tale affaire, Vannacci perde il comando dell’Istituto Geografico Militare di Firenze, appena assunto il 21 giugno 2023, già il 18 agosto dello stesso anno.

Onorificenze italiane

Ordine al merito della Repubblica italiana (Cavaliere)

Medaglia mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare

Medaglia al merito di lungo comando nell’esercito (20 anni)

Medaglia d’Oro al merito di lunga attività di paracadutismo militare

Croce d’oro con stelletta per Ufficiali e Sottufficiali con 40 anni di servizio

Croce commemorativa delle operazioni di pace

Croce commemorativa per l’attività di soccorso in Iraq

Medaglia NATO per il servizio in Afghanistan

Medaglia NATO per il servizio nella ex Jugloslavia

Medaglia commemorativa della Nazioni Unite per la Somalia

Decorazione d’onore interforze dello Stato Maggiore della Difesa

Onorificenze straniere

Bronze Star Medal (Stati Uniti d’America)

Legion of Merit (Stati Uniti d’America)

Medaglia d’Onore dello Stato Maggiore della Romania

Foreign Service Medal della Repubblica Ceca