UNO, NESSUNO e CENTOMILA!!!

Tranquilli, non vogliamo parlarVi del romanzo del grande Luigi Pirandello, anche se credo che qualcosa ci rientri o forse no…

Avete letto o sentito parlare dell’Eurovision Song Contest, altrimenti detto in italiano: Concorso Eurovisione della Canzone, dove una masnada di strimpellatori credono di fare musica…

Ebbene, l’Eurovision 2024 è stato vinto da Nessuno!!!

Cioè … è stato vinto da Nemo, nome che deriva dalla lingua Latina e significa “nessuno”.

Vi ricordate Ulisse quando per sfuggire a Polifemo mise in atto un formidabile stratagemma per salvare se stesso e i suoi compagni e cioè dopo aver fatto ubriacare il Ciclope disse di chiamarsi Nessuno, in modo che al risveglio se avesse chiesto in giro chi e dove fosse Nessuno… nessuno sarebbe stato in grado di rispondere.

Vi ricordate “Il Capitano Nemo” di Jules Verne, scienziato ed esploratore eccentrico e costruttore del sottomarino Nautilus, in realtà era un vendicatore dei popoli oppressi.

Vi ricordate “Alla ricerca di Nemo” film di animazione della Walt Disney Pictures, dove un curioso pesce clown affetto da un piccolo handicap, viene rapito dagli umani per arredare l’acquario di un dentista… ma il piccolo pesce di nome Nemo dimostrerà come superare e non arrendersi alle difficoltà della vita; lasciandoci le sue bellissime parole: “Quando la vita si fa dura sai che devi fare? Zitto e nuota, nuota e nuota.

E noi che si fa?  “Nuotiam, nuotiam” .

Bene, speriamo di aver sbloccato qualche piccolissimo ricordo, ma solo per dirVi che tutto questo non c’entra nulla con il Nemo, vincitore dell’Eurovision!

Il Nemo vincitore del concorso canoro, si è presentato con i vestitini delle bambole di porcellana anni ’20, dichiarando di essere fluido, e con le idee chiare.

Intervistato ha detto “Rendermi conto della mia identità mi ha reso libero”, ma scusate da cosa, qual è la sua vera identità?

Forse lo dice il suo stesso nome “Nemo” cioè “Nessuno”, perché è qui il senso della libertà, è proprio l’assenza di identità, identità liquida, vuota, malleabile.

Quindi essere qualcuno, cioè possedere un’identità personale è una forma di pressione esterna, mentre essere nessuno, cioè non avere alcuna identità è un modo nuovo di essere libero?

Mah…cominciamo ad apprezzare “Gengé” il protagonista del romanzo “Uno, Nessuno e Centomila”, almeno lui ha provato a dimostrare di non essere Uno, ma di essere Centomila come risultato del riflesso delle prospettive degli altri e quindi alla fine si rende conto di essere “Nessuno”

Catania, 16 maggio ’24

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