U.N.U.C.I. – COMMIATO DEL GEN. DI SQUADRA AEREA GIOVANNI TRICOMI

Trascriviamo integralmente  il saluto di commiato  del Presidente Nazionale dell’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, Gen. di Squadra Aerea Giovanni Tricomi, al quale vanno i nostri personali complimenti a cui si unisce l’editore Angelo Parisi e la redazione tutta di Informa Sicilia per l’ottimo lavoro svolto in seno all’U.N.U.C.I. –  Possiamo ben dire che in periodo così tanto travagliato, come avrete modo di leggere, il nostro Presidente ha agito sempre   con passione e competenza in sintonia con i più elevati ideali di vita a cui si ispirano gli Ufficiali di tutte le Forze Armate Italiane.   Giuseppe Parisi  Dir. di Informa Sicilia 

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Ai Delegati Regionali, Ai Componenti del Consiglio di Amministrazione, Ai Componenti del Consiglio Direttivo Ai Componenti del Collegio dei Revisori, Ai Presidenti di Sezione, Ai Collaboratori e ai Dipendenti della Presidenza Nazionale , A tutti i Soci U.N.U.C.I.

 Roma, 24 marzo 2014

 Si è concluso oggi, 24 marzo 2014, con la registrazione negli uffici della Prefettura di Roma, l’iter di approvazione dello Statuto dell’UNUCI, ultimo passo verso la trasformazione del Sodalizio da Ente di diritto pubblico in Associazione di diritto privato. Un percorso lungo e travagliato che, nel rispetto del DPR n. 50/2013, consentirà all’UNUCI di proseguire nel percorso della sua quasi centenaria storia in una luce di nuove prospettive e al riparo dalle ricorrenti ipotesi di scioglimento fra i cosiddetti “enti inutili”. E stato perciò raggiunto – grazie alla volontà della Presidenza Nazionale e alla concorde risolutezza di tutti gli Organi periferici -un obiettivo di alto significato che, ne sono certo, oltre a consolidare nei dirigenti e nei Soci la fiducia nelle prerogative e nelle finalità dell’UNUCI, conferirà al Sodalizio nuovo respiro, nuovo slancio verso il raggiungimento dei traguardi ambiziosi da tutti auspicati.

Con il perfezionamento dell’iter burocratico, preceduto dall’esito delle elezioni del Presidente Nazionale e del Consiglio Direttivo del 20 giugno 2013, si conclude anche il mio mandato che transita formalmente nelle mani del Generale di Corpo d’Armata Rocco Panunzi.

Oggi, dunque, è il momento del congedo, un passaggio risolutivo segnato dall’emozione e, al tempo stesso, dalla certezza della continuità di una storia: la nobile storia dell’UNUCI, inserita nella cornice della grande storia delle Forze Armate e della nostra Patria. Per chiunque governa o dirige la cosa pubblica viene, infatti, il giorno dell’addio, che è già scritto fin dall’assunzione dell’incarico. Il “passaggio delle consegne” al vertice di un’istituzione è, per antonomasia, un atto normale eppure fondamentale: è l’alternanza, il momento del cambiamento nella continuità, contrassegnato, tuttavia, da istanti di profonda emozione. Ma questo momento non deve mai essere motivo di malinconia; il velo di tristezza si stempera e lascia spazio alla consapevolezza di avere ben operato al servizio dell’Istituzione e della Patria.

L’aspettativa del legittimo passaggio è sovrastata dal turbinio dei ricordi, dai richiami alle tante cose fatte, ai successi ottenuti, magari da qualche rimpianto per le umane imperfezioni o errori che il tempo e l’esperienza rendono più chiari. La preoccupazione è concentrata sulla perfezione del passaggio del testimone a chi ci seguirà nella staffetta della vita. Sono certo, tuttavia, che a parlare è la nostra passata testimonianza: a parlare, con la forza dell’esempio, ai colleghi, ai collaboratori, ai successori. Così è accaduto a me nelle tante esperienze di comando fino a questa al vertice dell’UNUCI, che oggi si conclude; così è capitato a tanti altri nel lavoro, nelle aziende, nelle professioni.

E il momento dei bilanci, il momento nel quale ci si guarda allo specchio, ci si confronta con la propria coscienza, si guarda alle iniziative intraprese, ai traguardi raggiunti. Non desidero qui elencarli, troppo lungo sarebbe l’elenco; ricordo solo che spesso si è trattato di scelte e decisioni coraggiose, di scelte che ci hanno consentito di raggiungere traguardi importanti per la sopravvivenza del Sodalizio, prima fra tutte quella della trasformazione in Associazione di diritto privato da me auspicata e fortemente perseguita a tutela del presente e a salvaguardia del futuro. Così è stato anche per i provvedimenti attuati nel campo della gestione amministrativa, nella gestione del patrimonio immobiliare, nella razionalizzazione delle attività addestrative, per finire con le decisive azioni messe in atto per consentire all’Hotel Savoia di sviluppare la sua funzione sociale in modo dignitoso e nel rigoroso rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza.

L’UNUCI, dunque, può guardare avanti con coraggio e lungimiranza e proseguire il suo cammino anche nel suo nuovo Status, facendo leva sullo slancio, sulla generosità, sulla coesione, sull’onestà d’intenti, così come è stato nei novant’anni della nostra storia.

Posso affermare con certezza, e con legittimo orgoglio, che la mia azione, negli oltre dieci anni dedicati all’UNUCI, si è sempre sviluppata grazie all’esistenza di quei presupporti e sempre all’insegna dei valori fondamentali ai quali ci ispiriamo, sulla ricerca dell’efficienza, dell’attendibilità del nostro Sodalizio nel contesto più ampio del mondo militare e della società. E, senza il grande lavoro di squadra, senza la professionalità e la lungimiranza delle scelte operate in piena concordia e sintonia, il patrimonio dei traguardi raggiunti non sarebbe stato possibile.

Ed è con questo che desidero concludere il mio messaggio di commiato, esprimendo una parola forte di apprezzamento e di gratitudine a quanti, senza distinzioni o riserve, hanno accompagnato la mia opera quotidiana con intelligenza, assiduità, modestia, talvolta con suggerimenti critici ma sempre in perfetta sintonia con i comuni obiettivi da raggiungere. Perché un edificio è stabile se base e vertice sono costruiti con la stessa pietra; ed un organismo complesso come il nostro vive ed è efficiente se tutti gli Uomini e le Donne che lo compongono affrontano il proprio lavoro con pari intensità emotiva, con identici riferimenti ideali e culturali, con la stessa determinazione.

Il mio apprezzamento si rivolge, con uguale intensità e calore, al personale di ogni grado e categoria operante nella Presidenza Nazionale, ai Delegati Regionali, ai Presidenti di Sezione, ai singoli Soci in ogni parte d’Italia e all’estero. E un doveroso ringraziamento desidero indirizzare ai componenti del Consiglio di Amministrazione e ai membri del Collegio dei Revisori per l’attività significativa, molto spesso determinante, da loro svolta nell’interesse del Sodalizio.

Il Generale Panunzi, con la sua intelligenza, la sua cultura, le sue capacità manageriali, saprà certamente operare al meglio perché l’UNUCI affronti il cambiamento e consolidi la propria efficienza e il proprio prestigio. A lui rivolgo un pensiero amichevole e l’augurio delle migliori fortune.

Desidero concludere rivolgendo un pensiero riverente ai Caduti di tutte le guerre e a quelli delle recenti missioni internazionali per la stabilità e la sicurezza. E, infine, un auspicio perché si concluda al più presto, e in modo onorevole, la drammatica vicenda dei nostri due Fucilieri di Marina detenuti in India da oltre due anni.

Viva l’UNUCI!

Viva le FORZE ARMATE!

Viva l’ITALIA!

Generale di Squadra Aerea Giovanni TRICOMI