HALLOWEEN: DUEMILA ANNI DI ZUCCHE E FANTASMI

Arriva il 31 ottobre, Halloween … quanti di noi conoscono esattamente le origini della festa?  Per colmare questa lacuna, o meglio,  capire di cosa si tratta, abbiamo incaricato la nostra Desirèe Proietti a compiere degli studi e scrivere  per noi e i nostri lettori, un “reportage”. Ecco cosa ne è venuto fuori. Per noi è stata uyna scoperta nuova e molto molto interessante. Buona lettura.

Il D.R. Giuseppe Parisi.     (Per scaricare in pdf clicca qui : halloween_informa )

INIZIA:

HALLOWEEN: DUEMILA  ANNI DI ZUCCHE  E FANTASMI

Alla scoperta del valore cristiano di una festa da tempo ritenuta esclusivamente  pagana.   di Desirèe Proietti

“Trick or treat”: dolcetto o scherzetto?

Chi di noi non è  ormai avvezzo a sentire ripetere questo simpatico quesito  la sera del 31 ottobre?

Nell’immaginario  collettivo è  ormai ben radicato lo scenario di bimbi e ragazzi, coperti dei più  bizzarri  costumi , arrangiati spesso in maniera  macabra  e orripilante, che chiedono dolciumi e caramelle o qualche spicciolo. Questo interrogativo pronunciato spesso a mo’ di minaccia in realtà significa anche “sacrificio o maledizione”.  La pratica di mascherarsi risale al Medioevo e si rifà all’usanza irlandese e bretone (diffusasi poi persino al Sud Italia)  dell’elemosina, (un preciso elemento cristiano, dunque) quando la gente povera andava porta a porta e riceveva cibo in cambio di preghiere per i propri morti il giorno della Commemorazione dei defunti. Negli ultimi anni del secolo la festività di Halloween ha assunto carattere consumistico e materialistico, con un oscuramento progressivo dei significati religiosi  originari.

Ma quanti di noi conoscono esattamente le origini di questa festa?

La storia di Halloween risale a tempi remoti.

Alcuni studiosi hanno rintracciato le sue radici  nella festa romana dedicata a Pomona (dea dei frutti e dei semi ) o nella festa dei morti ( Parentalia). Tuttavia viene più tipicamente collegata alla festa  celtica  di Samhain (tesi di Rhys e Frazer):  “giorno di fine estate”, ovvero inizio del nuovo anno. Secondo il calendario celtico in uso 2000 anni fa tra i popoli nordici l’anno nuovo iniziava, appunto il 31 ottobre. Questo era il periodo più magico dell’anno: il giorno che non esisteva. Durante la notte , nel momento  in cui il tempo non era scandibile ,  il “grande scudo” veniva abbassato, eliminando le barriere fra le dimensioni e permettendo al mondo dei morti di entrare in contatto con quello dei vivi. I morti avrebbero potuto ritornare nei luoghi frequentati da vivi. Questo aspetto della festa non fu mai eliminato pienamente, nemmeno con l’avvento del Cristianesimo, che,  difatti, celebra ufficialmente una festa dedicata alla commemorazione dei defunti. Dopo la cristianizzazione, nell’840, sotto papa Gregorio IV, la Chiesa cattolica istituì ufficialmente la festa di Ognissanti (o All Hallows’ Eve analogia col nome della festa ) per il 1º novembre e quella dei defunti al giorno successivo: probabilmente questa scelta era intesa a creare una continuità col passato, sovrapponendo la nuova festività cristiana a quella più antica ( teoria ancora contestata da alcuni studiosi).

Quale  che sia esattamente  il nesso tra l’arcano Samhain e la commemorazione  odierna, resta il fatto che la Chiesa Cristiana, in genere, non  abbia mai accettato questi festeggiamenti. Per i cristiani più  radicali le origini di Halloween sono strettamente connesse alla magia, alla stregoneria e al satanismo, e quindi la festa  è considerata come una via abominevole di influsso dell’occulto nella vita delle persone. L’enfasi di Halloween sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, sulla stregoneria, sull’oltretomba, sulla violenza, sui demoni e sul male, apportata successivamente dal mondo anglosassone e dal protestantesimo,   influenzerebbe negativamente i bambini.

La celebrazione cristiana  della Commemorazione dei defunti  , infatti, si basa sulla dottrina che “le anime dei fedeli che alla morte non si sono purificate dai peccati veniali, o non hanno espiato le colpe passate, non possano raggiungere la Visione Beatifica, e che possano essere aiutate a conseguirla mediante la preghiera e il sacrificio della messa…”.

Siamo tuttavia certi che tutto questo sia assolutamente riconducibile al paganesimo e che non vi sia sfumatura cristiana sulla pratica del vagabondare di porta in porta attuata tutt’oggi con grande partecipazione collettiva?

Il folklore ci racconta che i contadini di molti paesi cattolici credono che quella notte “i morti tornino nelle loro case precedenti e si cibino degli alimenti dei vivi”.   Anche in tempi recenti questa tradizione, seppur quasi ribaltata,  è stata mantenuta: chi di noi non ricorda di aver ricevuto da piccolo il cosiddetto “ piatto dei morti”, ovvero un vassoietto colmo di dolci e frutta secca debitamente rinvenuto all’alba del 2 novembre? Nel celebrare la commemorazione dei defunti, una tradizione vuole che i primi Cristiani, vagabondassero per i villaggi chiedendo un dolce chiamato “pane d’anima”, più dolci ricevevano e maggiori erano le preghiere rivolte ai defunti del donatore: una tradizione decisamente analoga a quella degli antichi druidi e sacerdoti pagani dell’Europa pre-cristiana.

E che dire di zucche intagliate e fantasmini ciondolanti appesi ovunque?

Lo sviluppo di oggetti e simboli associati a Halloween si è andato formando col passare del tempo. Ad esempio l’uso di scolpire zucche con espressioni spaventose o grottesche risale alla tradizione di intagliare rape ( poi sostituite dai più  comuni ed economici ortaggi arancioni) per farne lanterne con cui ricordare le anime bloccate nel Purgatorio. I simboli di questa festa derivano (oltre che da elementi  autunnali) da varie fonti, inclusi costumi nazionali, opere letterarie gotiche e horror.

A questo punto, siamo certi che le pratiche definite occulte  e i fenomeni culturali connessi ad Halloween siano incompatibili con la fede cristiana?

Alcuni cristiani, in modo particolare discendenti dei popoli celti,  non ascrivono ad essa un significato negativo, vedendola come una festa puramente secolare dedicata a celebrare “fantasmi immaginari” e a ricevere dolci. Per questi cristiani, Halloween non costituisce una minaccia per la vita spirituale dei bambini: gli insegnamenti sulla morte e la mortalità, e le credenze degli antenati celti possono essere una lezione di vita valida e una parte dell’eredità culturale e tradizionale. Per la  Chiesa Cattolica degli Stati Uniti, infine, questa festa ha delle fondate  connessioni col Cristianesimo : l’Arcidiocesi di Boston ha organizzato, infatti, la  Saint Fest (Festa Santa) per ricondurre Halloween alle sue radici cristiane come celebrazione della notte prima di Ognissanti o All Hallows Eve.

Sulla base dell’ammodernamento  della nostra Chiesa Romana, che negli ultimi  tempi ha apportato notevoli “adattamenti” alle attuali esigenze  socio-culturali della comunità,  potremmo forse pensare ad una possibile precettazione della festa,  così  come in molti Stati europei è  già  data in atto? Stiamo a vedere.

Nel frattempo gente….occhio all’uscio e pronti con scodelle di cioccolatini e caramelle per i più  piccoli mascherati a tema….

 

desiree_okDesirèe Proietti.