PONTE CROLLATO A\19 CT-PA – ORDINANZA 158\2015 DELL'ANAS SICILIA

Per il periodico Informa Sicilia di Giuseppe Parisi IO_1****      ****      ****

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Noi che siamo stati definiti di facile penna,  in questa occasione mancano le parole per definire il crollo dei pontoni lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania che, dice il Ministro Delrio ” … Purtroppo bisognerà demolire entrambe le carreggiate e non una come si ipotizzava inizialmente… »

L’impasto “cemento e tangenti” come abbiamo detto in altre sedi, è stato più preponderante nelle tangenti, per cui diminuendo il cemento era chiaro che accadesse ciò che è miserevolmente accaduto.

Un’altro scandalo a quelli, pochi (?) che mancavano in Italia dove, ovunque si tocchi o si guardi vengono fuori storie che fanno arrossire i migliori autori di  fantapolitica, dove gli intrecci fra i gruppi di potere e gli imprenditori si fa sempre più fitto e denso come lo era la selva oscura, dove anche il sommo Dante, perse la via. E noi fra tangenti corrotti e corruttori abbiamo perso ogni ritegno e forse pure la speranza che ci siano persone oneste in giro.

Gli scandali di grande portata e non solo vengono scoperti normalmente dalla Magistratura (l’elenco si perde ormai nella notte dei tempi ed è divenuto  chilometrico come i soldi rubati, praticamente a “paccate” per dirla alla Fornero ), a cui diamo grande merito, oppure per crolli, ovvero,  si scoprono da se stessi. Nelle scuole, nei cantieri, nei palazzi soprattutto se pubblici e nei ponti ma lista è più lunga.  Giorni fà e neanche tanti un altro ponte da poco terminato di costruire è crollato miseramente.

Se la cosa non fosse grave ci scapperebbe da ridere.

Per notizia,  le Ferrovie hanno annunciato l’immissione in rete di ulteriori due treni giornalieri per la tratta Catania – Siracusa.

Chi Pagherà!  Pantalone come al solito.

La caduta dei piloni ha già ripercussioni in tutti i settori risultando la Sicilia, di fatto, tagliata in due.  La capitale Palermo resta  fuori, o meglio,  raggiungibile da chi proviene dalla Sicilia orientale e non solo,  dopo ore e ore di interminabile traffico a rilento  e percorsi snervanti quanto tortuosi. E’ inutile dire che il disaggio di adesso andrà ad aumentare e il danno economico, purtroppo di grande portata,  si farà sentire presto.

Che male abbiamo fatto per meritarci questo?

Giuseppe Parisi