NOTO – POLIZIA DI STATO , OPERAZIONE “IL GUADO”

NOTO  – POLIZIA DI STATO

Nelle prime ore della mattinata odierna, a conclusione di una complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, Agenti della polizia di Stato, in servizio al Commissariato di P.S. di Noto, diretti dal Vice Questore Aggiunto Dr. Paolo Arena, hanno eseguito cinque ordinanze di misura cautelare, quattro delle quali  di custodia in carcere ed una di arresti domiciliari,  per il reato di furto aggravato  in concorso, nei confronti di:

  1. S. D. (classe 1989), di Noto, già conosciuto alle forze di polizia già sottoposto ai domiciliari per ricettazione aggravata;
  2. F. (classe 1972), di Noto, già conosciuto alle forze di polizia;
  3. D.(classe 1983), di Noto, già conosciuto alle forze di polizia;
  4. R. (classe 1975), avolese, già conosciuto alle forze di polizia
  5. A. (classe 1991), di Noto, incensurato (arresti domiciliari).

Nel mese di ottobre 2016, veniva perpetrato un furto ai danni del parco automezzi di una ditta edile. I malviventi, nottetempo, dopo aver forzato il cancello d’ingresso del parco automezzi, si impossessavano di un autocarro, un carrello elevatore, il motore di una macchina perforatrice, una pompa idraulica e varie attrezzature edilizie, arrecando al proprietario un danno patrimoniale superiore a centomila euro.

Personale della Polizia di Stato si recava sul luogo del delitto per i rilievi tecnici del caso, acquisendo i filmati dell’impianto di videosorveglianza ivi installato. Dall’analisi dei frames video, gli investigatori accertavano che la sera dei fatti, subito dopo la mezzanotte, arrivava davanti all’ingresso del magazzino  una fiat multipla e M., B., C. e M. raggiungevano l’ingresso del magazzino. Il primo ad essere predato era  l’autocarro Iveco, successivamente si notava l’andirivieni degli indagati ed un ciclomotore piaggio SI alla cui guida vi era S. R.. Il gruppo, dopo aver prelevato tutti gli altri mezzi ed attrezzature, si muoveva indisturbato in direzione dell’argine del fiume Asinaro. Alle 02.43 i malviventi, dopo aver messo a segno il colpo, si allontanavano definitivamente. L’attività tecnica di acquisizione ed analisi dei tabulati del traffico telefonico in entrata e in uscita, permetteva di acclarare i contatti tra gli indagati la sera del furto. Inoltre, l’attività perlustrativa e di appostamento nella zona dell’Asinaro da parte degli Agenti del Commissariato, permetteva di rinvenire lungo l’argine del fiume il carrello elevatore,  parzialmente celato dalla vegetazione e l’autocarro, rinvenuto in un appezzamento di terreno sito in contrada Testa dell’Acqua.

L’ingente furto dei mezzi, quasi certamente, sarebbe stato finalizzato ad una successiva attività di estorsione col metodo del c.d. cavallino di ritorno, strategia già adoperata in passato da uno degli indagati in relazione ad altri furti commessi ai danni di imprenditori.

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