Pasquale Viscuso. Si e’ spento oggi il maestro dell’astrattismo lirico siciliano. 

 A Cura di : Dott.ssa Melinda Miceli storico e critico d’arte

Si è spento stanotte a soli 70 anni stroncato da un infarto il Maestro dell’astrattismo Pasquale Viscuso, grande Artista dalle abilità eclettiche in ogni stile e soggetto da lui interpretato. Molti sono stati nel corso degli anni i quadri apprezzati dai Suoi amici e committenti. Pasquale giunse a me tre anni fa attraverso il Certamen e lo inserii subito nell’Enciclopedia d’arte italiana che fu lieta di accoglierlo per la Sua origininalita’ artistica. La stessa annuncia tramite me che il Suo nome sarà lasciato tra gli artisti storici. Ho curato fittamente la sua immagine con articoli, mostre e recensioni perché il suo spirito voleva comunicare in modo di fare arte che rivoluziona il destino dell’uomo in una visionaria e lungimirante concezione estetica ed artistica. 

L’artista Pasquale Viscuso nasce a Catania nel 1951, vive e opera a San Giovanni la Punta (CT). Ha conseguito il diploma di maestro d’arte (1968) all’Istituto d’arte di Catania e dopo gli esordi figurativi, sposta la sua ispirazione sull’astratto. L’abilità e la notorietà indiscussa del maestro Viscuso è testimoniata da tutti gli autorevoli cataloghi contengono il suo nome. Nella sua arte contempla due anime complementari ma separabili, astratto e figurativo, elaborate da un processo di improvvisazione psichica sul campo fisico e spirituale; una tecnica volta a ricercare l’invisibile con le regole del buon disegno destrutturato come in un’esplosione nella quale si palesano segmenti e prospettive, al confine con l’informale e il tachisme.
Terzo posto di merito per la pittura astratta al Certamen internazionale letterario e artistico sulle Cattedrali indetto dal critico d’arte Melinda Miceli patrocinato da Enciclopedia d’arte italiana, Luz Cultural, Globus, Ok arte, Oscar delle Arti. “Viscuso estrae dalla sua intuizione un proprio alfabeto primitivo, che proviene da un’indecifrabile linguaggio arcaico, mosso da un segno efficace che pulsa di un ritmo ancestrale avente il ruolo funzionale di renderlo fortemente contemporaneo. Nello svuotarsi del suo calligramma l’artista mette in scena l’accettazione volontaria e sapiente del caso all’interno di una sperimentazione visibile nelle cromie delle superfici, nelle vivaci tinte pastello, mai troppo sature che mostrano audaci segni intenti ad indagare il profilo ineffabile dello spazio e del tempo.
Archetipi di principi immateriali e soffio vitale sono genialmente partecipi di un divenire figurativo in attesa di una definizione iconografica che fugge in esiti estremamente trionfanti. Le variazioni sul tema si aprono a suggestioni filosofiche orientali, dove il gesto meditato e controllato come nelle calligrafie giapponesi, fa emergere l’incontenibile ritmo di segni brevilinei che occupano tutta la tela alludendo al movimento della folla o della natura, quasi osservate al microscopio.
Convive al contempo nelle maglie del dipinto quell’atteggiamento creativo che utilizza una pluralità di segni che si ripetono, si inseguono, si intersecano seguendo un ordine che resta oscuro “refrain” dell’inconscio, dei meccanismi arcani della psiche in un’aura mistica in cui la provocazione estetica e lo stupore dell’orfismo si fanno esperienza e meditazione sul mistero ultimo della vita. La suggestione prende forma sulla tela e dà vita ad un’alchimia di sfumature e gradazioni di colore, una cifra vivente, con una “grammatica” e una percezione dettagliata che conserva la sua doppia natura di indagine naturalistica e allusione simbolica e mette in fuga le conoscenze formali a favore di una danza emotiva e spirituale. Nella sua “pittura lirica” la funzione simbolica ed espressiva del colore evidenzia il suo mondo emotivo ed un atteggiamento poetico che trapela dai soggetti sulla tela, ispirato dalla relazione tra l’uomo e le forme. Il quadro si fa sinfonia musicale che racchiude il volto di esteriore delle espressioni interiori. Ad uno sfondo bianco di “silenzio primordiale” che via via sfuma in tonalità chiare tendenti all’azzurro, interagiscono diverse, linee e strutture che sembrano dar vita ad uno sciame cosmico luminoso con uno sviluppo obliquo. Il carattere simbolico del segno “cerchio” trasmette il dinamismo, estrapolando un’illusione in cui il legame cosmico variabile contiene infinite risorse inconsce. Ed è in questo passaggio che la pittura astratta di Pasquale Viscuso varca il confine del tempo e disegna la nuova trama del secolo avvolta un silenzio eterno che nel suo divenire risuona interiormente nel mistero del colore.
Sul dipinto “Tempesta magnetica-Notre Dame”, la tragica emozione dalla visione di un fuoco enorme viene fatta sfigurare tra apocalittici e disintegrati dietro l’apologia di una memoria comune millenaria. La Cattedrale per eccellenza si fa simbolo astratto nella trama segnica di un alfabeto estetizzante e smagliante di colori dove sembra di trovare le tracce di un cimitero-tempio del regno cristiano di tutti i francesi di Luigi, il campanile che fa ombra al municipio, l’incoronazione di Napoleone, sentire il Te Deum e le campane e tutte le anime diverse di cui la cattedrale di Parigi riesce a farsi sintesi. Le basi storiche, teologiche e politiche del gotico e del regno cristiano emergono tra le sue vetrate e le sue geometrie di simboli brulicanti che sembrano tratteggiare un algoritmo medievale, con i cantoni a sesto acuto, con una sua melodia, gargoyle e aggiunte incluse. Colpiti dalla bellezza della sua costruzione, che rimanda ai tesori straordinari della Cattedrale, il cambiamento del vocabolario figurativo, volgendo ad astratto, appare oggi come il più profondo dei trattati di pace dell’umanità.
Sta proprio nella struttura della rappresentazione in espansione ritmata e modulata da audaci segni, scandita da colori matissiani puri, il messaggio altisonante, ovvero l’omaggio al gotico di Notre Dame nell’opera di Pasquale Viscuso”.

Pasquale Viscuso è vincitore di International Art Prize Giotto 2020 per la sezione Pittura astratta con l’Opera  Evento 1998 e sarà inserito nel catalogo internazionale  “L’arte del nostro secolo” come uno dei protagonisti del fare arte contemporaneo. 

Viscuso ha esposto le sue opere in prestigiose rassegne d’arte contemporanea di cui riportiamo le principali:
1998 Arteroma – 7° Salone d’arte moderna e contemporanea (Roma)
1999 Biennale internazionale dell’arte contemporanea di Firenze (Fortezza del Basso, Firenze)
2000 International Exhibition of Prints (Tokio)
2003 Expo “ArteinFiera” (Cremona)
2005 “Colori ed emozioni” (Milano)
2005 “Triennale d’arte contemporanea” (Catania, Centro fieristico “Le Ciminiere”)
2007 “Exposición internacional d’arts plástiques”, per “Artpress” (Madrid, Spagna, Palacio Morellón) nell’ambito del secondo “Encuentro internacionales de arte contemporáneo”
2007 Arteria ‘07 “Plaza del arte” 4 ª edizione (Recinto Ferial De Monzòn- Huesca)
2008 “Decodificazioni visive” (Catania, Accademia Federiciana), nell’ambito dell’evento europeo “La nuit des musées” organizzata dalla Direction des musées de France (Parigi) con il patrocinio dal Consiglio d’Europa.
2011 – Premio Sicilia Arte – (palazzo platamone, Catania)
2012 Annullo Filatelico (Accademia Federiciana, Catania)
2015 Art Today (Accademia Federiciana, Catania)
2016 – Art Today (Museo Emilio Greco, Catania)
2017 – La notte dei Musei (Accademia Federiciana, Catania)
2017 – Esplitazioni Creative (Museo Emilio Greco, Catania)
2019 Certamen internazionale letterario e artistico a cura del critico d’arte Melinda Miceli patrocinato da Enciclopedia d’arte italiana, Luz Cultural, Globus, Ok arte, Oscar delle arti.

2020 Amore contro morte catálogo Virtuale sulla Pandemia 2020 by Luz Cultural e Arts direct, Pittart e Globus. 

2021 Primo classificato a International Art Prize Giotto by Luz Cultural e Arts direct “Sezione pittura astratta” con benemerenza artistica alla carriera. 

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