Siracusa, asili nido: ancora ritardi nonostante le tre settimane già trascorse dall’inizio dell’anno scolastico

Trascorse tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico, resta un rebus: quello della data di apertura degli asili nido comunali “Baby Smile” di via Regia Corte e “Arcobaleno” di via Mazzanti.

Un fatto di cui già il movimento “Civico 4” aveva parlato un mese fa denunciando i ritardi nei cantieri di entrambe le strutture, seppure l’Amministrazione comunale avesse messo nero su bianco (delibera 46/20219) l’obiettivo della riapertura degli asili ai primi di settembre. Cosa, evidentemente, che non è stata. E così si potrebbe andare avanti ancora per qualche settimana. Il movimento, infatti, paventa ulteriori ritardi che potrebbero essere causati dall’ottenimento dei certificati di agibilità e dei requisiti che ad essi sottendono relativi al rispetto della prevenzione antincendio. Fattori quest’ultimi che potrebbero far slittare l’apertura oltre la fine di ottobre (data quest’ultima comunicata al personale delle due strutture).

Altro tema importante legato agli è la gestione dei bambini nelle varie sedi comunali. “Civico4” chiede all’Amministrazione comunale di prestare particolare attenzione al fatto che bimbe e bimbi siano trattati tutti allo stesso modo, rilevando che “insistono alcuni asili di frontiera, – denunciano gli esponenti del movimento – come “Qui, Quo, Qua” in via Luigi Cassia, dove vengono offerti ai bimbi prodotti di qualità più scadente, se non addirittura una dieta ridotta, come sta accadendo a partire dalla giornata di mercoledì 29/09/2021, e l’onere di portare da casa merendine e pannolini”.

Ricordiamo alle cooperative, all’Amministrazione comunale e al D.e.c. quanto previsto dal Capitolato di appalto all’articolo 6 tra gli obblighi del gestore:

“L’aggiudicatario deve farsi carico di tutti gli oneri inerenti la gestione e la conduzione dell’asilo ivi compresa la manutenzione ordinaria dei locali, delle attrezzature, degli arredi, della pulizia giornaliera periodica e straordinaria dei locali, l’erogazione del servizio di refezione (approvvigionamento produzione e somministrazione dei pasti presso la cucina presente nell’asilo) e di lavanderia, materiale didattico e ludico. Deve mettere a disposizione per tutta la durata del contratto i tegami e le attrezzature, le stoviglie per il consumo dei pasti, le tovagliette ed eventuali contenitori, fornitura della biancheria necessaria (es. lenzuolini, bavaglini, teli da bagno e coperte). L’aggiudicatario deve fornire il materiale igienico relativo alla cura e all’igiene del personale e dei bambini (creme, pannolini ecc.), materiale sanitario per piccoli interventi di pronto soccorso, nonché materiali per la pulizia dei locali”.

Quindi “è dovere delle cooperative vincitrici dell’appalto rispettare il capitolato in tutti i punti ed evitare di risparmiare sulle spalle dei bimbi appartenenti ai nuclei familiari più bisognosi. – spiega “Civico 4” – È dovere dell’Amministrazione comunale controllare che questi fatti non avvengano e, quando avvengono, sanzionare le cooperative che ne sono responsabili”.

Inoltre “rammentiamo – tuona il leader Michele Mangiafico – all’Amministrazione comunale e al D.e.c. quanto previsto dall’articolo 23 sulla verifica periodica della gestione: “L’Amministrazione Comunale ha la facoltà di accedere alla struttura per verificare il rispetto dei punti concordati con particolare riferimento agli aspetti qualitativo-gestionali del servizio erogato”.

“Civico4”, sia in caso di rientro in aula del Consiglio comunale sia in occasione dell’insediamento del prossimo Consiglio comunale tra un anno e mezzo, proporrà una commissione di inchiesta sulla gestione degli asili nido comunali.

Poi c’è la questione dell’assunzione del nuovo personale che, spiega Mangiafico, va in contrasto con la clausola sociale di cui all’articolo 9 del Capitolato di appalto: “l’aggiudicatario del contratto di appalto è tenuto ad assorbire prioritariamente nel proprio organico il personale già operante alle dipendenze dell’operatore economico uscente, come previsto dall’art. 50 del Codice, garantendo l’applicazione del CCNL per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative del settore socio-sanitario assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo del 21 maggio 2019”.

“Da un lato, in alcuni asili nido comunali, non tutto il personale è stato preso in carico da parte delle cooperative vincitrici dell’appalto, dall’altro nuovo personale è entrato in servizio, nel silenzio dell’Amministrazione comunale, – denuncia il leader– della macchina amministrativa che ha redatto il capitolato, di chi è chiamato a farlo rispettare e delle categorie impegnate nella tutela dei lavoratori. “

“Il caso più eclatante – continuano gli esponenti di “Civico 4” – ci sembra quello dell’asilo nido comunale “Paperotti” di via Servi di Maria, dove sono state lasciate a casa sei operatrici presenti nell’elenco della gara di appalto e, di contro, sono state assunte quattro nuove operatrici. Tuttavia, abbiamo registrato altri casi analoghi in altri asili nido comunali.”

Il movimento porta all’attenzione dell’Amministrazione comunale che il progetto di assorbimento del personale faceva parte delle proposte progettuali che hanno determinato l’aggiudicazione delle gare così come il suo costante monitoraggio e che eventuali inadempienze rispetto al capitolato, nel loro complesso, potrebbero essere tali da modificare le condizioni che hanno permesso alle attuali cooperative di vincere la gara stessa e che, a parità di condizioni più lievi, altri avrebbero potuto vincere invece di chi si è aggiudicato la gara.

Recita l’articolo 9: “La mancata presentazione del progetto, anche a seguito dell’attivazione del soccorso istruttorio, equivale a mancata accettazione della clausola sociale con la conseguente esclusione dalla gara. Il progetto di assorbimento non sarà oggetto di attribuzione di punteggio nella valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa per evitare il rischio che criteri di valutazione, basati sul numero dei lavoratori che saranno riassorbiti in applicazione della clausola sociale, possano essere di ostacolo a processi di efficientamento dell’operatore entrante. Il rispetto delle previsioni del progetto di assorbimento sarà oggetto di monitoraggio da parte della stazione appaltante durante l’esecuzione del contratto. Il progetto di assorbimento deve avere l’ulteriore finalità di garantire la continuità educativa-didattica attraverso il mantenimento dei lavoratori presso le strutture di provenienza”.

Dopo tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico, non partono neanche i servizi negli asili nido convenzionati nelle porzioni di territorio dove non sono presenti asili nido comunali con la cosiddetta formula dell’acquisto posti. Anche nella stessa Cassibile, dove nel 2020 con determine dirigenziali 173 e 178 l’Amministrazione comunale ha acquistato 42 posti presso una struttura privata, alla data odierna tutto tace, con grave nocumento soprattutto per le famiglie più bisognose della città.

a cura di Angelo Parisi