Intervista a Davide D’Alcamo, l’affascinante e simpatico Mister Sicilia Di Laura Gorini

Qualsiasi azione che noi svolgiamo, se dettata dal nostro animo, e soprattutto che coinvolge corpo, cuore e mente, è un’arte

Si definisce un uomo curioso, gentile, empatico ed educato Davide D’Alcamo che ha da poco vinto la fascia di Mister Sicilia. Ma come ha vissuto la vittoria? Di questo e di molto altro ancora ci ha parlato il giovane che non vede l’ora di strapparci anche qualche bel sorriso e sonora risata… Il perchè? Ve lo spiega direttamente lui!

Davide, un bel ragazzo e… cos’altro sei?

Grazie per il “bel ragazzo”. Non mi sono mai definito “bello”, almeno non secondo i canoni che vanno per la maggiore, ossia fisico scolpito, spalle larghe, viso e sguardo tenebroso, etc; invece, mi reputo un tipo “interessante”, nel senso letterale del termine, un ragazzo che desta curiosità nel prossimo più per i suoi modi fuori dal comune rispetto ai miei coetanei… e soprattutto per il baffo fuori dal comune.

Con quali parole ti descriveresti?

Curioso, gentile, empatico ed educato.

Che effetto ti ha fatto vincere la fascia di Mister Sicilia?

Mi ha suscitato grande stupore e gioia il pensare che una giuria abbia potuto notare qualcosa di interessante, appunto, in me per il mondo della Moda, concentrato a dei canoni abbastanza settoriali. In pratica penso che il merito sia da addebitare al baffo che ha stupito la giuria.

Che cosa ami in particolare della tua terra?

Sembrerà scontato, ma amo immensamente l’odore del mare, che si sente in ogni località vicino la costa. Un odore che mi è mancato quando vivevo al Nord Italia e che ricercavo nelle coste Adriatiche o Liguri, ma non era lo stesso, mancava di qualcosa. Ah, e naturalmente non può mancare il buon cibo, che cercavo di riproporre agli amici del Nord.

Sii sincero, come sei ai fornelli?

Che dire? Diciamo che ho dovuto imparare a cucinare quando sono andato a vivere da solo e ho dovuto fare di necessità virtù, cercando anche di eseguire alcuni tipici piatti di casa, e me la cavavo abbastanza bene: non ho avvelenato nessuno! Da qualche hanno, per lavoro, sono ritornato a vivere a Palermo, quindi a casa dei miei, e ho riaffidato ai miei genitori il “piacere” di cucinare, mentre io li rendo contenti non lasciando nulla nel piatto!

Sai prendere una donna per la gola?

Dovrei rimettermi con un po’ di impegno adesso a cucinare, ma vi assicuro che quando facevo le arancine per le amiche del Nord, avevo le mie soddisfazioni.

Tuttavia, preferisco essere preso per la gola, e questo le mie amiche lo sanno bene: sanno che non resisto davanti a un buon piatto!

A proposito di donne, che cosa deve fare per conquistarti?

Basta essere se stessa! Difatti non sopporto quando la donna finge che compiacermi! E poi amo la ragazza che si dimostra subito col suo carattere. E adoro in particolar modo le donne decise, sicure e indipendenti, o ancora, quelle determinate, che non hanno bisogno di qualcuno al suo fianco solo perché “così va il mondo”.

Ami maggiormente corteggiare o essere corteggiato?

Penso che nessuno disdegni essere corteggiato, ma preferisco corteggiare, cioè essere io il soggetto e non l’oggetto, cercando di porre al centro di ogni attenzione la persona che mi si trova davanti con modi ormai in disuso: a volte un tulipano screziato donato nel silenzio racchiude più di tante parole.

Credi che il corteggiamento sia un’arte?

Qualsiasi azione che noi svolgiamo, se dettata dal nostro animo, e soprattutto che coinvolge corpo, cuore e mente, è un’arte, quindi sì, il corteggiamento lo considero un’arte, un connubio si azioni e coinvolgimenti emotivi, che portano a una sublimazione dell’animo.

E rimanendo in ambito artistico, ti piacerebbe lavorare in tale settore e in quello dello Spettacolo?

Sin da piccolo ho cercato sempre di far ridere il prossimo, perché mi diverte e mi dà gioia essere motivo di una risata e gioia negli altri. Pertanto, sin da adolescente ho preso parte ad attività teatrali, principalmente in commedie dialettali in ruoli comici, mettendoci un po’ del mio per suscitare ilarità. Mi spiace aver dovuto interrompere tale attività durante l’università, ma pian piano spero di riprendere per donare ad altri ancora momenti di distrazione e divertimento.

In particolare con quale ruolo?

La figura del personaggio comico, pronto a strappare una risata, è quella che più mi gratifica, ma non mi dispiacerebbe anche intraprendere le attività di presentatore, poichè riesco a mantenere toni seri e scanzonati all’occorrenza.

Che augurio ti vorresti fare e che cosa ti sentiresti di dire al manager Marco Oneri che ha creduto in te?

L’augurio che mi rivolgo è quello di cercare di portare un attimo di ilarità a chiunque mi circondi, ma anche di rimanere saldo coi piedi per terra e cercare di agire sempre con la giusta ponderazione, accompagnato da qualche momento di distrazione dalla normale routine. Al Manager Oneri dico “grazie” per avermi notato, fatto partecipare alla selezione di Mister Sicilia, e soprattutto aver creduto in me, mi ha permesso di mettermi di nuovo in gioco, staccando dopo anni dalla classica routine casa-lavoro.