LENTINI- 25 APRILE ALLOCUZIONE DEL SINDACO ALFIO MAGIAMELI

Quest’anno si celebra il 68° anniversario della Liberazione dal regime fascista e dalle truppe naziste.
E’ una Festa di pace, di libertà e di unità nazionale.
In 68 anni tutto è stato detto sul 25 aprile. Migliaia di discorsi hanno ricordato e commemorato i tanti caduti per la libertà, i partigiani, i militari, i civili, e celebrato i valori della Resistenza che sono a fondamento della nostra Costituzione.

Molti ritengono che il 25 aprile sia ormai retorica, perché molti anni sono passati da quando venne proclamata la liberazione dal fascismo. E nel corso degli ultimi anni abbiamo anche assistito ad un tentativo di svuotare questa Festa del suo vero significato.
Celebrare il 25 aprile non è però retorica.
Celebrare il 25 aprile è anzitutto un dovere, così come è un dovere mantenere ben saldo il suo significato, per riaffermare che esso segna la vittoria dei valori della Resistenza sui disvalori del fascismo, dei valori di libertà, di uguaglianza e di solidarietà sulla logica oppressiva della dittatura.

Il 25 aprile è e dovrà restare la Festa di tutti gli italiani che si riconoscono nei valori della nostra Costituzione, la più bella del mondo come ancora hanno ricordato i neo eletti presidenti di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso.

Celebrare il 25 Aprile è anche un diritto di noi cittadini e cittadine libere, che proprio in questi momenti di estrema gravità per il nostro Paese, siamo chiamati a rivendicare con forza i principi fondanti sanciti dalla Costituzione: lavoro, pace, giustizia sociale.

Ridiamo ossigeno alla democrazia, è l’appello lanciato dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia in occasione del 68° Anniversario della Liberazione.

Il 25 aprile cade in un momento di gravissima crisi per il Paese: pesante instabilità economica, un livello occupazionale mai così basso, una situazione che costringe molte famiglie addirittura al livello della disperazione, uno scenario politico segnato da grande devastante confusione, a fronte di di una diffusa rabbia sociale derivante da una pesante incertezza del futuro, spesso tradotta in atti e linguaggi violenti.

La memoria della liberazione dall’oppressione fascista e dall’occupazione tedesca è in questo momento soprattutto un monito contro ogni forma di degenerazione morale e politica e contro ogni rischio di populismo e autoritarismo.

Il 25 aprile è un grande richiamo alle cittadine e ai cittadini a tornare ad incontrarsi, a discutere e riflettere insieme.

Ma è un monito a chi ha il dovere costituzionale di amministrare e di garantire diritti: non sono più tollerabili condotte non trasparenti e responsabili. Insostenibile per la stragrande maggioranza degli italiani è una situazione di disuguaglianza, di incertezza e di precarietà.

L’Italia ha bisogno di un governo democratico e stabile, di un Parlamento che funzioni nella serietà e nella trasparenza, in una parola di buona politica.

Di quella miscela di grandi ideali e di senso delle istituzioni democratiche che seppero tradurre in una Costituzione esemplare i padri fondatori della Repubblica Italiana; democristiani, comunisti, socialisti, repubblicani, liberali, credenti e non credenti, seppero tradurre le rispettive ideologie in un canto collettivo di libertà e di speranza.

Non possiamo ricordare  quel 25 Aprile 1945, senza assumere solennemente l’impegno di confermare i principi della nostra Costituzione: lavoro, pace, e giustizia sociale come l’ossatura fondamentale della nostra identità nazionale, e come richiamo continuo alla responsabilità e al dovere per ognuno.

Siamo chiamati a dare vita ad una nuova stagione della democrazia. A cambiare regole e pratiche logorate da pessimi esempi. A recuperare e rinvigorire la memoria, la coscienza e i valori che fecero rinascere dalle macerie della guerra e delle divisioni  civili l’Italia.

A tutti noi spetta crederci e lavorare con tutte le nostre forze.

Viva la Resistenza, Viva la Costituzione.