GLI SCOUT A LENTINI DAL 1965 SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA’

Questo è un articolo scritto da Francesco Valenti e pubblicato 10 anni fa sul periodico Informa Sicilia. A giorni il 9 maggio 2015 si celebra il 50° anniversario della nascita del Lentini 1. Nota del Direttore Giuseppe Parisi

Inizia:

40 ANNI DI SCAUTISMO A LENTINI (LE ORIGINI)

di Francesco Valenti

C’era una volta un gruppo di ragazzi che frequentava l’azione cattolica della chiesa Madre, sotto la guida del parroco Dasta. Alcuni di loro volendo vivere una nuova avventura  chiedono la parroco di formare un gruppo di scout. Il parroco acconsente ed inizia nel maggio del 1965 l’avventura dello scautismo lentinese.

C’era stato subito dopo la seconda guerra mondiale un tentativo di far nascere un gruppo scout, ma dopo qualche anno, anche per notevoli difficoltà, quei primi pionieri avevano dovuto abbandonare e dello scautismo lentinese si era persa quasi la memoria.

Il 9 maggio del 1965 all’uscita della reliquia di sant’Alfio quel gruppo di ragazzi fa la prima apparizione ufficiale. Hanno la camicia color kaki, pantaloncini e calzettoni blu e fazzoletto rosso, i vecchi colori dell’uniforme dell’Associazione Scout Cattolici Italiani. La gente li guarda incuriositi, alcuni si chiedono se sono giovani garibaldini o dei nuovi figli della lupa, una nuova associazione voluta dalla chiesa.

No sono giovani comunisti, non vedete hanno il fazzoletto rosso, dice qualcun’altro. Altri dicono che forse sono risbarcati gli inglesi. Quei ragazzi seguiranno la processione del Santo Patrono per tutti i tre giorni, con compostezza e serietà, nonostante i commenti di chi non capisce. Subito dopo aggiungeranno un bordo bianco al fazzoletto rosso, per evitare equivoci. Il cammino però non è facile, al primo gruppo si aggiungono subito altri ragazzi, dopo le prime due squadriglie, Aquile e Bufali se ne formano altre, Leoni e Scoiattoli, Cobra. Il parroco Dasta teme che la sezione dell’Azione Cattolica (la G. I. A. C. gioventù  italiana di azione cattolica) della chiesa Madre, possa sparire, vuole chiudere la sede del reparto che si chiama Lentini 1°, ma i ragazzi non ci stanno e con il loro capo reparto, Giuseppe per gli amici Pucci Parisi, decidono di barricarsi in sede e di non cedere.

Dopo una trattativa si arriva al compromesso, il reparto scout continuerà ad esserci ma i ragazzi dovranno anche tesserarsi con l’Azione Cattolica e frequentarne le riunioni e le attività.

Intanto anche sotto la brillante guida del capo reparto si susseguono le iniziative, corso per ausiliari del traffico, corso di pronto soccorso, partecipazione alla annuale festa del patrono degli scout San Giorgio a livello regionale, alla quale partecipano anche le ragazze dell’ A. G. I,., con quattro memorabili giornate svolte a Siracusa, Catania, Messina e Palermo.

Il reparto di Lentini partecipa numeroso alla giornata di Siracusa con una solenne messa concelebrata dall’arcivescovo monsignor Bonfiglioli nella piazza che ospita il quadro miracoloso della Madonna delle Lacrime (il santuario non era ancora stato progettato). Un gruppetto va anche a Catania. Tutto questo senza trascurare la Santa Messa domenicale alla quale i reparto partecipa in perfetta uniforme.

In estate campo di Azione Cattolica e campo scout, fatto insieme al gruppo di Carlentini sotto la guida di Luciano Tribulato a Cava Grande. Nelle vacanze invernali ritiro spirituale, organizzato dal commissario provinciale Salvatore Russo e  diretto da padre Giardina a Canicattini Bagni, nei locali del Seminario estivo. Le attività continuano ed anche l’entusiasmo.

Nel frattempo padre Dasta ha lasciato la parrocchia e il nuovo assistente spirituale è padre Magno. Nel 1967 il reparto partecipa al campo scout provinciale a cava Cinque Porte, fa parte di un sottocampo formato anche dal reparto di Carlentini e di Francofonte. Le due squadriglie che vi partecipano, i Cobra e le Volpi, hanno due piccole tende di tela, residuati militari, acquistate con i pochi risparmi a disposizione alla Fiera di Catania. Un pomeriggio pioverà e grandinerà e le tende anche se inzuppate non fiaccheranno l’entusiasmo dei ragazzi. Tra loro, nella squadriglia Cobra, c’è l’attuale sindaco di Lentini Nello Neri, mentre fanno le funzioni di A.C.R. Mario Augello e Delfo Cavalieri.

Gli anni passano in fretta e così anche i ragazzi che frequentano la sede del reparto Lentini 1°, nel frattempo si è aperto il Branco dei Lupetti (con Mimmo Ramaci 1° lupetto), il Clan con i ragazzi più grandi, il reparto delle guide con capo guida Alida balcone. Nel luglio del 1970 anche il capo reparto Pucci Parisi lascia il Lentini I° per il sevizio militare. Nonostante le bufere che sconquassano il mondo dell’associazionismo e soprattutto quello cattolico il gruppo scout, anche attraversando momenti di difficoltà continua.

Nel 1974 i suoi capi partecipano alle commissioni per la stesura del nuovo Statuto che prevede da li a poco l’unificazione dell’ASCI e dell’AGI in una unica associazione che si chiamerà AGESCI. Nel 1977 e 1978 anche grazie all’intraprendenza di un giovane sacerdote, l’allora giovanissimo padre Tito Marino giunto da poco a Lentini per dare una mano al parroco Castro, lo scautismo riceve un nuovo impulso. Tra il 1979 e il 1986 il reparto del Lentini 1° si gemella con i reparto degli scout americani di Sigonella e partecipa agli annuali campi di primavera degli scout delle basi N.A.T.O d’Europa.

Nel 1984 il gruppo Lentini 1° raggiunge l’apice, è formato da tre reparti di scout e di guide oltre ai lupetti, coccinelle, rover e scolte, circa trecento ragazzi, sono troppi e la Comunità capi decide di separare il gruppo formando i gruppi autonomi del Lentini 2° presso la parrocchia della Ss. Trinità e del Lentini 3° presso la parrocchia di San Luca. Nel 1986 il clan del Lentini 1° parteciperà all’ultimo dei grandi eventi dello scautismo italiano, la route nazionale Rover e Scolte circa 10.000 ragazzi che pianteranno le loro tende ai Piani di Pezza in Abruzzo, dove a sorpresa giungerà in un assolato e memorabile  pomeriggio, papa Giovanni Paolo II. Tanta strada è stata fatta e tanta c’è ne ancora da fare, ma allora come oggi lo spirito rimane uguale, lasciare il mondo migliore di come lo si è trovato. Buona caccia scout.