2 Maggio 2024

Pirandello Smile 3.0

Giornalino Online del I Istituto Comprensivo di Carlentini "Pirandello"

Essere o Apparire. La domanda che ha segnato la nostra generazione

La domanda che spopola tra i giovani è sicuramente questa: essere o apparire? Oggi la società impone dei modelli da imitare, ai quali ispirarsi per poter essere “giusti”, per poter essere “accettati”. Se non si possiede un determinato capo firmato, un cellulare di ultima generazione, se non si ha un account nei social più in voga (Tik tok, Instagram o Facebook) o, più semplicemente, esteticamente o caratterialmente, non rispecchi quei canoni imposti di cui parlavo prima, diventi un soggetto “out”, non sei un “king” non vali nulla, e se questi sono aspetti che, fortunatamente, tantissimi ragazzi non prendono in considerazione per scegliere le proprie amicizie, molti altri invece non solo si basano esclusivamente su queste cose, ma addirittura, chiunque non le possegga viene preso di mira e “attaccato” in maniera aggressiva e, talvolta, anche violenta. La nostra è un’età difficile, si forma il nostro carattere, la nostra personalità si afferma ed il bisogno di essere accettati per entrare a far parte di un gruppo o anche diventarne il leader, è sempre fortissimo. Non si accettano volentieri i consigli dei genitori, degli insegnanti, non piacciono le regole perché impongono un certo tipo di comportamento che magari, proprio perché rispettoso, non permette di “spiccare”, di “essere notati”, non permette di “apparire”. Oggi chiunque non si adegua alla massa, chiunque scelga di “essere”, ha solo due alternative: spiccare proprio perché sceglie di non “omologarsi”, di non essere accettato per ciò che possiede, di affermare la propria personalità senza che siano gli altri a decidere per lui ciò che debba indossare o debba dire o fare, oppure mostrare attraverso i social. Poi c’è chi, invece, soccombe, schiacciato dalla cattiveria degli altri. Tutti noi ormai conosciamo la parola BULLISMO e CYBERBULLISMO : ecco, chi sceglie di ESSERE è quasi sempre vittima di queste forme di aggressione che avvengono direttamente a scuola o nei luoghi di incontro tra ragazzi, dove il soggetto più debole viene attaccato verbalmente e fisicamente dai “bulli”; oppure attraverso i social con frasi e foto ingiuriose che rendono la vittima dei”cyberbulli” incapace di difendersi poiché l’attacco proviene da persone che non hanno un volto, con i quali non può avvenire un confronto. Moltissimi ragazzi nascondono le “vessazioni” che subiscono e si consumano dentro, non comunicano con gli adulti e non fanno presente il proprio disagio poiché temono che coloro che li attaccano non verranno mai puniti, anzi, che possano accanirsi ancora di più. C’è invece chi ha una forza ed una personalità talmente marcata da avere la meglio su questi soggetti, poiché ogni cosa che i Bulli o i Cyberbulli possano dire o fare è vista come ciò che di fatto è: un’azione stupida, fatta da persone stupide e soprattutto fragili. Si attaccano gli altri per paura di essere attaccati, perché si è degli insicuri, delle persone che hanno bisogno “apparire” perché non sanno ESSERE.

Elisa Corsale IIB secondaria